Il nuovo Corona Virus, anche Covid-19, sta condizionando anche il mondo del tennis. Ad Indian Wells il torneo è confermato per ora, ma potrebbero esserci problemi per i giocatori che dovranno raggiungere gli Stati Uniti dall’Europa. Alla Gazzetta dello Sport ha parlato Fabio Fognini, che da Cagliari partirà per il primo Masters 1000 della stagione. Nel Nord America per ora i contagi sono contenuti, ma anche in California si è deciso di prendere delle contromisure per limitare il contatto fisico tra fan, raccattapalle, giudici e, ovviamente giocatori.
IN CALIFORNIA SI GIOCA… – “Ho cancellato degli impegni che avevo a Milano con gli sponsor. Ora andrò a Barcellona, poi direttamente ad Indian Wells, incrociando le dita”. Sono le ultime tre parole nella frase di Fabio Fognini a catturare l’attenzione dei lettori della Gazzetta. Il 32enne, dal 12 marzo, dovrebbe affrontare il primo Masters 1000 del 2020, come di consueto in California. Ma fino a ieri era a Cagliari, dove ha vinto insieme ai compagni squadra il match di Coppa Davis contro la Corea del Sud, assicurando anche per quest’anno la presenza italiana alle Finals di Madrid. E i problemi si creano proprio per lui, Stefano Travaglia e Lorenzo Sonego, che dovrebbero raggiungere gli Stati Uniti partendo dal terzo paese più contagiato al mondo, con 5883 casi accertati fino agli ultimi dati ieri, 7 marzo. Poi però ha anche rassicurato: “Sono in costante contatto con Andrea Gaudenzi e Tommy Haas, direttore del torneo. Se non avrò la febbre quasi sicuramente mi faranno entrare”. Non avranno difficoltà di questo tipo invece Matteo Berrettini, già in America da qualche giorno, e gli altri tre azzurri sconfitti in questa settimana nel Challenger di Indian Wells: Jannik Sinner, Salvatore Caruso e Roberto Marcora. Nel frattempo, il torneo di proprietà di Mr. Oracle, Larry Ellison, adotterà degli importanti accorgimenti per limitare al massimo la vicinanza tra le tante persone che dovrebbero presentarsi nel periodo del torneo. In primis, ai giocatori nessuno potrà più essere passato l’asciugamano, che sarà molto probabilmente posizionato su una sedia. I raccattapalle poi, dovranno indossare dei guanti durante la loro permanenza in campo. L’organizzazione del BNP Paribas Open ha inoltre annunciato in un comunicato che tutelerà tutti coloro che sceglieranno di non assistere più al torneo, pur muniti di biglietto. A questi sarà concesso il rimborso totale del tagliando o potranno avere credito per l’edizione del 2021 di uno dei migliori tornei del mondo.
… MA SULLA TERRA BATTUTA? – Il Covid-19 però, minaccia soprattutto i tornei che dovrebbero disputarsi in Europa dopo la tournée americana, a partire dai Masters 1000 di Monte-Carlo, Madrid e Roma, per finire con il Roland Garros. E qui, Fognini si mostra più insicuro: “C’è preoccupazione nell’ambiente per la diffusione dell’epidemia. Noi che giriamo il mondo siamo più a rischio, ci siamo detti di non stare molto vicini e rispettare le norme. Sono un papà, e anche se mi sono informato sul minore rischio di contagio per i bambini, la cosa non mi tranquillizza molto”. Ovviamente pensa pure al campo, e ai suoi quasi 33 anni, con la terra rossa, punto fermo della sua stagione, con l’imminente difesa del titolo a Monte-Carlo: “Madrid, Roma, Parigi, non sappiamo a che punto sarà l’epidemia a quel punto. Basteranno le porte chiuse? Per ora non sappiamo cosa rispondere. Proseguirò con la normale preparazione, ma i tornei in Europa sono a rischio”. Poi si lancia, un po’ amareggiato e un po’ scherzoso: “Se non mi fanno giocare a Monte-Carlo potrei smettere col tennis!. Aver giocato così poco lo penalizza e nel caso dovesse avere complicazioni nel raggiungere i Masters 1000 americani, arrivare alla terra europea con pochissimi match giocati lo penalizzerebbe moltissimo. Ad Indian Wells, cercando di mettere da parte il più possibile i timori, però, l’occasione per fare punti è ghiotta. Per ora il suo fianco non ci sarà Barazzutti, fermo in Italia, ma Alberto Giraudo. Tra Indian Wells e Miami, però difende appena un primo ed un secondo turno. Poi un ultimo appello agli italiani, in estrema di difficoltà, da lui che almeno sul campo ha sempre sentito qualcosa di speciale nell’indossare l’azzurro: “Sono sicuro che presto tutto questo sarà solo un brutto ricordo. Atteniamoci alle regole e rimaniamo vicini… ma a un metro di distanza”.