(Photo by Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)
Le sfide contro Alex de Minaur hanno finora definito delle tappe fondamentali percorse da Jannik Sinner nella sua pur giovane carriera. Dal primo incontro alle NextGen Finals del 2019, passando per il trionfo a Toronto la scorsa estate, per arrivare al secondo singolare a Malaga contro l’Australia, che ha contribuito a riportare la Coppa Davis in Italia dopo quarantasette anni. Anche l’ultimo atto dell’ATP 500 di Rotterdam, che ha posto i due di fronte per la settima volta, non avrebbe potuto non possedere un valore simbolico per l’ascesa dell’azzurro, giunto alla sedicesima finale nel circuito maggiore e per il secondo anno consecutivo in Olanda.
Nei game d’apertura del primo parziale, Sinner ha sofferto più del solito gli scambi prolungati a cui bisogna sottoporsi contro l’australiano; nel quinto game, però, un punto intenso vinto dal tennista italiano ha propiziato il break, consolidato nel turno successivo grazie al servizio, colpo ormai imprescindibile, e da un magnifico passante di rovescio. Il momento più complicato per Jannik si è palesato sul 5-4, quando ha dovuto servire per il set: in un game durato tredici minuti, la testa di serie numero uno del torneo non ha concretizzato quattro set point e ha ceduto la battuta, al termine di un punto estenuante in cui sono emersi tutti i pregi di de Minaur. Ma per l’ennesima volta, Sinner ha dimostrato, con la freddezza e la solidità mentale che lo contraddistinguono, la sua bravura nel superare autorevolmente le fasi in cui il suo tennis è meno brillante, ottenendo il break sul 5-5 e appropriandosi del set dopo un’ora e quattro minuti.
A causa dell’assenza di contraccolpi dell’avversario, nel secondo set Sinner è stato costretto a proporre la miglior versione di sé per imporsi sull’indomito “demon”, annullando due possibilità di break nel quarto game. In seguito si sono avvicendati il break dell’altoatesino e il controbreak di de Minaur, che ha ristabilito sul 3-3 l’equilibrio. Quest’ultimo ha avuto breve durata, poiché Jannik ha nuovamente alzato il proprio livello, guadagnando il vantaggio decisivo sul 5-3 e sigillando la vittoria del dodicesimo titolo in carriera in due ore e cinque minuti, con il punteggio di 7-5 6-4. Ufficialmente numero tre del ranking ATP dalla prossima settimana grazie a questo successo, Sinner è diventato il secondo italiano a trionfare a Rotterdam, dopo Omar Camporese nel 1991. L’ultimo tennista ad aver vinto consecutivamente il primo Slam stagionale e il primo ATP 500 in calendario è stato Roger Federer, nel 2018.
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