“Buona la prima!”, come si dice sempre in queste occasioni. Germania, ATP 500 di Halle: il nostro Jannik Magic Sinner opposto all’olandese Tallon Griekspoor ottiene la sua prima vittoria ufficiale da Numero Uno del mondo.
Non che si tratti di un evento epocale, intendiamoci, si tratta comunque di un dato statistico degno di nota, anche perché lassù in cima uno dei nostri non ce l’abbiamo mai avuto: nella storia del Ranking, infatti, solo 4 giocatori hanno perso l’incontro d’esordio da fresco Number One della classifica ATP.
Il primo ad assaggiare l’amaro calice della sconfitta è stato John McEnroe, battuto in Coppa Davis nel 1980 dall’argentino Josè Luis Clerc. Dopo 16 anni, il secondo campione a fallire il primo appuntamento da N°1 ATP è stato l’austriaco Thomas Muster, superato a Dubai nel 1996 dall’australiano Sandon Stolle.
Il terzo iscritto a questa speciale classifica e’ l’australiano Lleyton Hewitt, superato sempre in Coppa Davis dal francese Nicolas Escude nel 2001. Ed infine, udite udite, il quarto ed ultimo Numero Uno sconfitto al debutto da leader mondiale è stato proprio lo spagnolo Carlitos Alcaraz nel 2022, beffato pure lui in Coppa Davis dal canadese Felix Auger Aliassime.
Da tutto ciò, discendono due considerazioni di fondamentale importanza: da un lato, è statisticamente assodato come porti male giocare il primo match da Numero Uno in Coppa Davis, dall’altro, finalmente Jannik riesce a far meglio del suo amico – rivale Carlitos Alcaraz, che di record tennistici ne sta frantumando a bizzeffe.
In realtà, questa partita forse verrà ricordata più per un altro motivo, piuttosto che per quanto raccontato fino ad ora.
Perso primo set al Tie Break dopo essere stato in vantaggio per 5 punti ad 1, recuperato addirittura un game da 0-40 nel secondo set, Jannik confeziona un quindici incredibile che sarà eletto minimo minimo Punto del Torneo.
Per inciso, punto pesantissimo, che ha consentito a Sinner di brekkare finalmente l’avversario, di vincere il secondo parziale e per inerzia la terza e decisiva frazione, ribaltando le sorti di un incontro fino a lì complicatissimo, con il rischio concreto per l’azzurro di diventare il quinto perdente della malefica lista.
E dunque lasciamo che sia Jannik stesso a raccontarci come sono andati i fatti:
“Io stavo correndo verso la mia sinistra, ho visto la deviazione del nastro e, non so neanche bene come ho fatto, ma è stato un bel tuffo…”
Jannik, infatti, è preso astutamente in contropiede dall’olandese, ma il nastro per sua grande fortuna rallenta la palla. L’azzurro reagisce con riflessi degni di una pantera arancione: in puro spirito olimpico, si produce in uno scatto bruciante alla Marcell Jacobs, e grazie ad un perfetto tuffo con capriola finale alla Klaus Dibiasi, riesce a confezionare un passante di dritto vincente che lascia di sasso – ovviamente dolomitico – il povero Griekspoor.
Il nostro favoloso Numero Uno – ma quanto suonano bene queste soavi parole! – viene naturalmente sommerso da un uragano di applausi e non può fare altro che sciogliersi in un raro sorrisone a 36 denti, felicissimo e nel contempo incredulo per il colpo appena giocato.
Fortunatamente, le telecamere non hanno avuto il coraggio di inquadrare il povero olandese, ma non voglio neppure immaginare l’espressione del suo volto dopo un quindici perso in questa maniera.
Con Jannik non ci vince mai, neppure per sbaglio, e come se non bastasse, da ora Tallon dovrà sorbirsi le infinite repliche TV del tuffo di Sinner in versione Bum Bum Becker: che dire: dopo il danno, la beffa!