“In” o “Out”? Errore umano oppure errore tecnologico?

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Chi di noi ha dimenticato l’errore macroscopico che ha cambiato le sorti della semifinale del torneo di Montecarlo? Forse solo Jannik. Un doppio fallo di Tsitsipas con palla fuori di una spanna che avrebbe consegnato il doppio break e le chiavi della finale monegasca a Sinner, è stato ignorato incredibilmente dal giudice di sedia Aurelie Tourte, scatenando un putiferio terribile tra appassionati ed addetti ai lavori: tutti a chiedersi perché in un torneo così prestigioso non ci fosse nessun supporto tecnologico per la valutazione di casi come questo, vuoi il cosiddetto Occhio di Falco con i suoi tre Challenge, vuoi il Giudice di Linea Elettronico.

A Madrid è successo esattamente il contrario, anche se quanto accaduto non ha cambiato di una virgola l’andamento del duello tra Carlitos Alcaraz e Alexander Shevchenko, del tutto a senso unico a favore dello spagnolo, dal primo all’ultimo scambio.

Durante la loro sfida, una palla del kazako che il segno dava sulla linea è stata mostrata out dal Falco e successivamente una palla di Alcaraz chiamata out dal giudice di linea è stata mostrata in dal Falco. Il tennista dell’est ha mostrato al giudice di sedia il segno chiaramente out, ma in ossequio al regolamento, l’arbitro non è sceso dal suo trespolo :” Hai ragione al 100%, ma non posso farci nulla”. Dunque a Madrid sono incappati in errori esattamente opposti a quello accaduti a Montecarlo, fortunatamente senza conseguenze sull’esito del match.

Premettiamo che dal 2025 tutti gli eventi ATP, inclusi quelli sul rosso, dovranno dotarsi dell’ELCLElectronic Line Calling Live – ovvero il Giudice di Linea Elettronico, il sistema di chiamata automatica introdotto per la prima volta in via sperimentale alle Next Gen Finals di Milano nel 2017 e poi inserito progressivamente in alcune prove del Circuito. Ciò detto, tuttavia, proviamo allora a chiederci: sul rosso è meglio la padella o la brace, o per meglio dire, è preferibile l’errore umano o l’errore elettronico?

 

Ricordiamo come nel 2006, all’epoca dell’introduzione dell’ER, l’Electronic Review, l’arcinoto Occhio di Falco, non tutti erano d’accordo con la rivoluzionaria innovazione. Addirittura Roger Federer lo definì un folle spreco di denaro mentre Nadal si lamentò apertamente dell’eccessivo margine d’errore del meccanismo, che col tempo tuttavia è stato notevolmente ridotto. Negli anni successivi, tuttavia, Occhio di Falco ha messo d’accordo tutti quanti, diventando insostituibile nei tornei disputati sul veloce e nessuno si è più azzardato a metterne in dubbio la sua incredibile utilità.

Sul mattone tritato, le cose sono andate più a rilento, essenzialmente per due ragioni fondamentali. La prima ragione è ovvia: la pallina sul rosso lascia il segno e dunque è sempre possibile valutare la sua bontà o meno in qualsiasi momento, a meno che non arrivi Jimmy Connors di corsa e cancelli il segno del rimbalzo come fece il tremendo americano ai danni del nostro Corrado Barazzutti.

La seconda motivazione è più tecnica. Occhio di Falco nei tornei Clay esisteva in realtà da anni, ma veniva utilizzato solamente per esigenze televisive, statitistiche ma non arbitrali, perché il sistema avrebbe necessitato di ricalibrazioni continue a causa dei cambiamenti e delle mutazioni che interessano il campo in argilla, al contrario delle superfici veloci ed in misura minore dell’erba.

Ma i tempi cambiano e le tecnologie evolvono, fortunatamente, e così nel 2021 per la prima volta in un torneo di altissimo livello, proprio quello di Madrid, si utilizzo’ finalmente Occhio di Falco, nella versione Foxtenn. La tecnologia dunque è diventata matura anche per essere utilizzata sul rosso e con il tempo diventerà, come ogni tecnologia che si rispetti, sempre più affidabile e precisa. Non saranno certo alcuni errori a mettere in forse la grande utilità di tali supporti che sul veloce hanno eliminato ogni tipo di contrasto tra giocatori ed arbitri, e che in un futuro ormai vicinissimo diventeranno insostituibili anche sull’argilla.

Ciò che veramente non aveva logica era la difformità nell’utilizzo della tecnologia in maniera arbitraria. In alcuni tornei sì, in altri no, alcuni eventi con Occhio di Falco, altri con i Giudici di linea Elettronici, altri ancora con i giudici di linea in carne ed ossa. A mio avviso la decisione dell’ATP di imporre l’ELCL a tutti gli eventi ATP a partire dal 2025 è una delle decisioni più intelligenti mai prese dall’associazione dei tennisti.

Tra qualche anno, non ci sarà più nessun problema legato a chiamate arbitrali dubbie, in nessun torneo e su nessuna superficie, perché la tecnologia sarà così evoluta da rasentare la perfezione assoluta: a meno che non salti la corrente, ovviamente… E comunque, per tranquillizzare i più scettici tra noi appassionati, già da ora persino un Occhio di Falco mezzo orbo od un Giudice di Linea Elettronico addormentato, avrebbero visto che la seconda palla di Tsitsi era fuori di un metro!

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