Jannik Sinner, colpevole di essere stato giudicato innocente dalle accuse di doping

Jannik Sinner al centro di roventi polemiche dopo la sentenza di assoluzione per doping

Adesso si spiega molto bene l’espressione corrucciata sul viso di Jannik nelle ultime settimane. Oltre a tutte le polemiche legate al forfait olimpico, alla tonsillite, all’anca ballerina, il nostro campione era anche preoccupato per la tremenda spada di Damocle appesa sopra la sua testa con un crine di cavallo: la sentenza di innocenza o colpevolezza emessa dall’International Tennis Integrity Agency (ITIA) in merito alla sua assunzione di Clostebol.

Un eventuale verdetto di colpevolezza sarebbe potuto costare carissimo al nostro Jan, un paio di anni di squalifica almeno, ed invece il Numero Uno al Mondo è stato giudicato pienamente innocente e potrà tranquillamente giocare i prossimi tornei in calendario, perdendo solo i punti ed il prize money di Indian Wells per responsabilità oggettiva.

Tuttavia l’affaire Clostebol, se giuridicamente pare chiuso, ha già scatenato miriadi di reazioni scomposte tra colleghi ed opinione pubblica: Lucas Pouille e Nick Kyrgios non sono stati teneri con Jannik, mentre il tennista canadese Denis Shapovalov sottolinea un altro aspetto della questione.

Denis non attacca direttamente l’azzurro, ma punta il dito contro il differente approccio dell’Agenzia antidoping nei confronti di giocatori e Giocatori, alludendo ai presunti favori di cui avrebbe goduto Jannik, ovvero il velo di silenzio che ha avvolto il procedimento nei suoi confronti ed il duro trattamento riservato ad altri tennisti nelle medesime circostanze, sospesi invece fino a prova contraria.

Come se non bastasse, molti appassionati scettici in merito alla sua assoluzione fanno notare il particolare parallelismo tra la Halep e Sinner, entrambe incappati nelle maglie dell’antidoping ed entrambi allenati da Darren Cahill.

Fortunatamente alcuni colleghi ed ex colleghi si sono espressi a favore dell’italiano, come l’australiano John Millman, che crede fermamente alla buona fede dell’altoatesino, dato che la quantità dello steroide rilevato dagli esami antidoping è talmente infinitesimale da non poter alterare in alcun modo le prestazioni di un atleta.

Insomma, si sono aperte le cateratte del cielo e piove di tutto addosso al nostro campione, a quanto pare colpevole di essere innocente, di essersi difeso benissimo riuscendo a giocare comunque dopo Indian Wells e di non aver fatto trapelare nulla di quanto stava accadendo fino alla sentenza di innocenza emessa ieri.

Insomma, come cantava Antoine tanti anni fa a San Remo “Tu sei buono e ti tirano le pietre, sei cattivo e ti tirano le pietre”. Personalmente, trovo ingiusta la tempesta forcaiola che ha investito Jannik dopo la sentenza a suo favore di piena innocenza. L’italiano è stato completamente scagionato dall’ITIA , rimettendoci addirittura punti e soldi di Indian Wells per responsabilità oggettiva, il vero paradosso della normativa antidoping.

Purtroppo l’ingiustificato uragano che sta investendo Jannik impiegherà molto tempo a calmarsi perché il complottismo attira seguaci da ogni dove e sparare sul bersaglio grosso è uno sport a cui molti si dedicano con passione e fervore messianico. Jannik Sinner è stato giudicato innocente al 100% dal tribunale competente, a me basta ed avanza e ciò dovrebbe valere erga omnes, anche se già sappiamo che non sarà così.

I fan di Jan temono che tutto ciò possa avere ripercussioni negative sul suo rendimento in campo nei prossimi tornei. Mi sento di tranquillizzarli con serenità. L’italiano è da tempo invischiato in questa delicata faccenda, eppure ha giocato negli ultimi mesi sempre da super campione qual lui è: ha vinto addirittura il Master 1000 di Cincinnati nel momento cruciale della decisione dell’ITIA che avrebbe potuto rovinare per sempre la sua carriera, perché è di questo che stiamo parlando.

Rincuoratevi dunque, ammiratori di Kaiser Sinner: nessuno come lui riesce a creare una barriera impenetrabile tra i problemi di ogni tipo che lo assillano e le sue prestazioni in campo. Lo ha dimostrato ampiamente nel corso della sua carriera.

Anzi, ora che è tutto risolto, credo che il suo rendimento sarà ancora più elevato: entrerà in campo finalmente libero dalle preoccupazioni che fino ad ora lo hanno in qualche modo condizionato. Che colleghi e colpevolisti a prescindere se ne facciamo una ragione: Jan continuerà a giocare e continuerà a vincere, per nostra immensa gioia e fortuna.

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