Jannik Sinner è il primo italiano di sempre in semifinale alle ATP Finals. Il racconto di uno storico Djovedì torinese

Hurkacz fa un regalo a Sinner, e strappando un set a Djokovic manda l'azzurro in semifinale. Jannik a sua volta fa un regalo a Nole, e battendo Rune consegna al numero 1 del mondo il secondo posto nella classifica del Gruppo Verde

Jannik Sinner è il primo tennista italiano di sempre a raggiungere le semifinali delle ATP Finals, il torneo di fine stagione che vede sfidarsi gli otto migliori giocatori dell’anno. Decisivo per la qualificazione dell’altoatesino tra gli ultimi quattro, il set perso da Novak Djokovic nel suo match, poi vinto in tre, contro Hubert Hurkacz, subentrato come riserva dopo il ritiro di Stefanos Tsitsipas. Sinner supera inoltre il Gruppo Verde come primo nella classifica del girone, imbattuto, grazie al suo successo, con il punteggio di 6-2 5-7 6-4, su Holger Rune. Ed in seguito a questo risultato, accede alle semifinali, come secondo del girone, Djokovic, che per rimanere a Torino almeno fino a sabato necessitava della sconfitta di Rune, e quindi di affidarsi a Sinner.

© Corinne Dubreuil/ATP Tour

7-6 4-6 6-1 il punteggio finale a favore del sei volte campione, che vincendo invece per 2 set a 0 avrebbe conquistato direttamente la sua dodicesima semifinale al Master. Dopo il tiebreak della prima frazione vinto nettamente, per 7 punti a 1, da Djokovic, la sensazione era che Sinner si sarebbe dovuto giocare tutto nel match serale con Rune. In modo inaspettato il destino di Jannik è però cambiato, all’improvviso. Con un passaggio a vuoto al servizio, Nole ha consegnato, a 0, un break di vantaggio ad Hurkacz, break che il polacco ha conservato aggiudicandosi il secondo parziale e regalando a Sinner l’accesso matematico in semifinale, a prescindere dalla partita tra quest’ultimo e Rune. Il numero 1 al mondo ha poi ugualmente conquistato la sua seconda vittoria nel Round Robin, ma a quel punto il suo unico dovere rimasto era tifare Sinner, insieme al resto dell’Italia, e sperare che Jannik gli consegnasse un’altra semifinale alle Finals.

© Corinne Dubreuil/ATP Tour

Dopo questa gioia, e questo sospiro di sollievo, Sinner ha però dovuto faticare non poco nel suo match. Un match che per lui valeva, nella teoria, il primo posto nella classifica del girone, ma nella pratica anche la soddisfazione di battere un avversario mai battuto e il “dovere” di far contento il pubblico di Torino, ma anche 200 punti nel ranking. Per Rune, invece, c’era in palio la semifinale. È stata una partita che il danese ha iniziato a giocare dopo quattro game, e soprattutto a partire dal secondo set, superata la confusione iniziale, e che man mano è diventata estremamente equilibrata, punto a punto, come ci si aspettava, ricordando il precedente giocato quest’anno a Montecarlo, tranne che per l’esito.

(Photo by Clive Brunskill/Getty Images)

È passato di nuovo attraverso tante intemperie Sinner. Prima su tutte, oltre a Rune, un fastidio alla schiena (per il quale non ha però chiamato l’intervento del fisioterapista) che è sembrato condizionare Jannik nel finale del secondo set, soprattutto nell’esecuzione del rovescio. Nel terzo parziale poi, nella bagarre con un Rune sempre più incisivo al servizio, l’azzurro ha dovuto annullare un palla break, sul 3-4, che avrebbe permesso ad Holger di servire per il match. Galvanizzato dal salvataggio, con un gran game in risposta, nel gioco successivo è stato Sinner ad eseguire lo strappo, togliere la battuta al suo avversario, fare l’en-plein nel girone (con 600 punti totali guadagnati), e decretare l’accesso di Djokovic alle semifinali.

© Corinne Dubreuil/ATP Tour
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