Jannik Sinner era risultato positivo a due test antidoping per aver assunto involontariamente il Clostebol. Dichiarato innocente dal tribunale competente, potrà giocare regolarmente

Dopo mesi di indagini e incertezze, il numero uno al mondo, Jannik Sinner, è stato dichiarato innocente dall’International Tennis Integrity Agency (ITIA) in merito a due test antidoping positivi risalenti allo scorso marzo. La sostanza incriminata, il Clostebol, è uno steroide anabolizzante presente in alcune pomate cicatrizzanti. Sinner è risultato positivo a questa sostanza durante il torneo di Indian Wells, con tracce rilevate anche in un secondo test effettuato otto giorni dopo.

La vicenda ha avuto origine da un trattamento ricevuto da Sinner dal suo fisioterapista, Giacomo Naldi, che aveva utilizzato una pomata su un taglio al dito, senza sapere che contenesse una sostanza proibita. Durante le sedute di massaggio, senza guanti, il Clostebol è stato involontariamente trasferito alla pelle dell’azzurro, che soffre di una condizione cutanea che rende la sua pelle più vulnerabile a piccoli tagli e lesioni.

L’ITIA, dopo un’accurata indagine e consultazioni con esperti scientifici, ha concluso che la contaminazione di Sinner è stata completamente involontaria e che il tennista non aveva alcuna responsabilità diretta. Tuttavia, secondo le rigide norme antidoping, Sinner è stato comunque penalizzato con la perdita dei 400 punti ATP guadagnati a Indian Wells e del premio in denaro di 325.000 dollari.

Nonostante questa dura prova, Sinner ha continuato a competere ai massimi livelli, sostenendo con successo un ricorso che gli ha permesso di evitare una sospensione provvisoria. Il campione italiano ha infatti continuato la sua stagione, conquistando vittorie importanti, tra cui il titolo al Cincinnati Open conquistato ieri. In un comunicato, Sinner ha espresso il suo sollievo per la conclusione positiva del caso, affermando di voler lasciarsi alle spalle questo periodo difficile e di concentrarsi sugli imminenti US Open.

 

Resta sorprendente come nel corso di questi mesi non vi sia stata nessuna fuga di notizie circa la positività e il processo; inoltre in molti casi analoghi gli atleti scoperti positivi sono stati temporaneamente sospesi, prima di poter dimostrare la propria innocenza. La vicenda ha evidenziato ancora una volta come sia fondamentale la massima attenzione da parte degli atleti e dei loro team nell’utilizzo di prodotti medici nei trattamenti, sottolineando come anche un errore involontario possa avere conseguenze significative.

 

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