CIRCUITO ATP

Joao Fonseca, il predestinato: “Voglio affrontare Djokovic al Roland Garros”

Il mondo del tennis sta assistendo alla nascita di una nuova stella. Il suo nome è Joao Fonseca, ha 18 anni, è brasiliano, e si è già guadagnato un posto tra le promesse più luminose del circuito ATP. Con il numero 65 del ranking e una personalità travolgente, Fonseca sta bruciando le tappe con una rapidità che sorprende e affascina. Dopo un avvio di stagione esplosivo, ora guarda con occhi ambiziosi al suo primo Roland Garros da professionista.

Dall’infanzia a Rio al sogno parigino

Fonseca è cresciuto con la racchetta in mano nei campi del Rio de Janeiro Country Club. Lì è cominciato tutto, ma il vero punto di svolta è arrivato nel 2022, quando ha partecipato alla Roland-Garros Junior Series. “Era la prima volta che giocavo davanti a così tanto pubblico, ero nervoso ma quel torneo è stato fondamentale per la mia crescita,” ha raccontato in un’intervista al sito ufficiale del Roland-Garros ricordando quei giorni. Fu l’inizio di un percorso che lo ha visto rapidamente trasformarsi da talento a realtà, passando da una wild card junior a una presenza fissa tra i professionisti.

La terra rossa parigina è rimasta impressa nella sua memoria, tanto che Fonseca e il suo coach hanno conservato un piccolo barattolo di terra del Roland Garros come simbolo di quel sogno che ora si sta realizzando. “Non abbiamo quel tipo di terra in Brasile, era tutto speciale. Ricordo quando vidi Djokovic e Rublev per la prima volta: fu un’esperienza incredibile.”

L’ascesa vertiginosa di un talento precoce

Fonseca ha cominciato il 2025 nel migliore dei modi, conquistando il suo primo titolo ATP a Buenos Aires, dopo aver trionfato in due Challenger a Canberra e Phoenix. Ma è stato agli Australian Open che il suo nome ha cominciato a risuonare con forza: vittoria netta contro la testa di serie n.9 Andrey Rublev al primo turno, senza timori né esitazioni.

“Adoro affrontare le teste di serie nei grandi stadi, perché sento meno pressione e posso lasciare andare il braccio. Non voglio partite facili, voglio le sfide difficili,” ha dichiarato Fonseca, rivelando una mentalità da veterano più che da esordiente.

La sua capacità di adattamento, unita a una maturità sorprendente per l’età, è forse la sua arma più letale. “So che può sembrare presuntuoso, ma ho una grande maturità. So di dover lavorare sodo, perché questo è il mio lavoro per i prossimi vent’anni,” ha raccontato, spiegando perché ha scelto di non passare dal college per dedicarsi totalmente al professionismo.

L’ambizione di un predestinato

Ora, Fonseca si prepara a vivere il Roland Garros come protagonista. Dopo una pausa post-Miami dedicata all’allenamento su terra battuta, farà il suo debutto al Mutua Madrid Open contro il danese Elmer Moller. Ma nella sua testa c’è già Parigi. E un solo desiderio: affrontare Novak Djokovic.

“Se entro nel tabellone principale, voglio giocare contro Djokovic. Potrebbe essere una delle ultime occasioni per farlo,” ha confessato in più interviste. “Cercherei di giocare il mio miglior tennis, il risultato non importerebbe. Vorrei solo godermi l’esperienza.”

Non è solo ammirazione: Fonseca vuole sfidare i migliori per crescere. “Mi piace giocare con il pubblico, mi dà energia. Forse perché gioco in modo aggressivo, cerco sempre il vincente. Sono coraggioso nei momenti importanti, gioco d’istinto, non ho paura.”

Un’eredità pesante, una strada luminosa

Il paragone con Gustavo Kuerten, tre volte campione a Parigi e leggenda del tennis brasiliano, è inevitabile. Fonseca però non vuole vivere all’ombra di nessuno. “È bello che la gente dica che potrei essere il nuovo ‘Guga’, ma io voglio scrivere la mia storia,” ha spiegato. Ha incontrato il suo idolo per la prima volta da bambino, alla Copa Guga Kuerten, e di recente si sono ritrovati insieme durante la Coppa Davis.

Il percorso è tracciato: dopo il primo titolo ATP, l’exploit agli Slam e una fanbase in continua crescita il prossimo obiettivo è chiaro: “Voglio arrivare almeno al terzo turno in uno Slam. Forse proprio a Parigi. Ma il mio sogno è diventare numero 1 del mondo.”

Per ora, Fonseca è ancora all’inizio del viaggio. Ma il cammino, fatto di talento, determinazione e personalità, lascia intendere che ci sarà molto da raccontare nei prossimi anni.

Redazione Tennis Circus

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