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John Isner alla ricerca di punti

Chiunque si possa ritenere un appassionato di tennis di certo non può evitare di parlare di lui nella giornata odierna. John Isner è riuscito nella notte italiana a compiere una grande impresa: quella di battere il numero 6 del mondo Milos Raonic e di approdare in tal modo ai quarti di finale del Masters 1000 di Miami.

Nonostante negli head 2 head precedenti lo statunitense conducesse per 2-0, l’esplosione del talento canadese nell’ultimo periodo minava questa statistica. La partita disputata dai due bombardieri è stata, come del resto ci si poteva aspettare, decisa solo dai tie-break, ben tre in tutta la partita. In questa lotteria di servizi alla fine l’ha spuntata l’americano che ha centrato così la terza vittoria contro il canadese.

Long John, dall’alto dei suoi oltre due metri, non ha lasciato molto al suo avversario che non è riuscito ad approfittare della maggiore mobilità. E così ora Isner si ritrova ai quarti di finale, dove affronterà il giapponese Kei Nishikori, che potrebbe invece impensierirlo più di quanto abbia fatto il canadese.

Isner non è comunque nuovo a buone prestazioni sul cemento di casa. Infatti ricordiamo le finali raggiunte nei Masters 1000 di Indian Wells e Cinicinnati, rispettivamente nel 2012 e nel 2013. La sconfitta in quei casi arrivò da due top player quali Federer e successivamente Nadal. Ora per John potrebbe essere la volta buona visto che entrambi, seppur per diversi motivi, sono fuori gioco e che contro Djokovic, in caso di semifinale per entrambi, se la può giocare, dato che il serbo soffre particolarmente il gioco rapidissimo dell’americano.

Prima però c’è, come detto, l’ostacolo Nishikori, alquanto ostico per il gigante di Greensboro, nonostante non ci siano mai stati dei precedenti fra i due. La rapidità e l’intelligenza tattica del nipponico potrebbero mettere in crisi la tattica del gigante americano, incentrata sul proprio servizio vincente. Comunque andrà per Isner questa è stata una boccata d’ossigeno in termini di punti e prize-money visto l’avvicinarsi inesorabile della stagione sulla terra, superficie non troppo congeniale al tennista a stelle e strisce.

Di Simone Marasi

Simone Marasi

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