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John Isner, il gigante buono del circuito

Long John, soprannome con il quale il tennista americano è noto a causa dei suoi 2,08 metri di altezza, si è affermato definitivamente nel circuito ATP nel 2009, aperto con la posizione 144 e chiuso in posizione 34. Con questo balzo si è guadgnato il premio di most improved player of the year, ovvero il giocatore con il più ampio miglioramento nell’anno solare. L’anno dopo diventa famoso per aver giocato il match più lungo della storia del tennis al primo turno di Wimbledon contro Nicolas Mahut: la partita è durata 11 ore e 5 minuti spalmate in 3 giorni ed il punteggio finale è stato di 6–4, 3–6, 6(7)–7, 7–6(3), 70–68 in favore del tennista statunitense.

In quella partita, che ha distrutto molti record, Isner è diventato il giocatore ad aver messo a segno più ace in una sola partita, ovvero 113. Negli anni Long John ha mostrato continuità nel gioco, ma soprattutto nel suo micidiale servizio, vincendo almeno un titolo all’anno. Unica eccezione nel 2016, anno in cui ha comunque raggiunto la finale nel Masters 1000 di Parigi-Bercy, dove viene sconfitto da Murray che con quella vittoria diventa numero 1 al mondo.

John Isner

Nel 2018 alla veneranda età di 32 anni si toglie uno sfizio vincendo il Masterss 1000 di Miami in finale contro Zverev. Sempre nello stesso anno, ma questa volta 33enne, ottiene molte altre soddisfazioni. Raggiunge a Wimbledon la sua prima semifinale Slam, persa con Kevin Anderson al quinto set per 7-6(6) 6-7(5) 6-7(9) 6-4 26-24 nella seconda partita più lunga della storia dei Championships. Grazie a questo risultato raggiunge l’8 posto e con esso il suo best ranking. Successivamente, il 15 settembre dello stesso anno, pochi giorni dopo aver perso ai quarti dello US Open in 4 set con Del Potro, nasce la sua primogenita Hunter Grace.

Per concludere in bellezza il suo anno magnifico partecipa alle ATP Finals per la prima volta. Il 2019 è un anno complicato per il tennista americano, a causa di un infortunio al piede sinistro che lo ha costretto a saltare la stagione sul rosso, anche se ha raggiunto a Miami la sua quinta finale in un 1000. Inoltre il 20 ottobre nasce il secondogenito John Hobbs.

John Isner

Quest’anno Isner non è partito benissimo: 3 sconfitte su 3 all’ATP Cup con Ruud, Medvedev e Fognini, una semifinale ed un secondo turno nei 250 di Auckland e New York e un terzo turno agli AO, dove ha perso con Wawrinka per ritiro. Attualmente è ai quarti ad Acapulco, dove speriamo possa riprendersi e magari vincere il suo primo torneo 500, dopo 14 tornei 250 su tutte le superfici e Miami nel 2018. Nonostante i vicini 35 anni, per quanto riguarda il ritiro, in un’intervista precedente all’ATP Cup ha dichiarato: Le cose sono molto più divertenti adesso, rispetto a prima di avere i bambini. Per me loro sono una fonte di ispirazione. Voglio giocare abbastanza a lungo affinché i miei figli possano ricordarsi del loro padre giocare a tennis. L’essere padre e il matrimonio vengono prima e il tennis è in secondo piano. Da qui in avanti quello che voglio è godermi tutto e continuare a realizzare quanto sono fortunato facendo questo sport per vivere.”

John Isner è un gigante, ma sicuramente un gigante buono, come dimostrano queste dichiarazioni, oltre al fatto che molto raramente ha avuto fuori comportamenti fuori dalle righe. E a noi piace così.

Di Thomas Scarinzi

Redazione Tennis Circus

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