John Isner : “Mi crediate o no, preferisco la terra all’indoor”

Il gigante americano, attuale numero 12 del ranking, è una presenza che senza dubbio contribuisce a rendere ancor più ricco il tabellone dell’Open d’Argentina di quest’anno.
John ha incontrato la stampa nella consueta press-conference di presentazione e ha sorpreso tutti dichiarando che non teme un eventuale depotenziamento del suo gioco , né un minor impatto del suo servizio sulla terra rossa, anzi:
“Mi sento bene a giocare sulla terra battuta. Che mi crediate o no, mi sento meglio quando gioco sulla terra piuttosto che al coperto. Non cambia molto per il mio servizio su questa superficie, cerco sempre bene gli angoli. Nonostante la mia altezza, poi, cerco di muovermi al meglio. In un torneo che ha Nadal, Ferrer e Fognini di certo non basterà servire bene”.


In effetti , il livello del tabellone dell’Atp 500 di Buenos Aires edizione 2016 è quanto mai elevato e John non manca di sottolinearlo:
“ Questo torneo ha ottimi giocatori, non ci saranno partite facili. E ‘il torneo più difficile del mondo questa settimana, una grande sfida”.
Isner vi partecipa per la prima volta; per lui è importante ricordarlo:
“Non sono mai stato in Argentina e , poiché non ho molti anni di carriera dinanzi a me, considero una buona esperienza l’essere qui”.


Il gigante della Carolina del Nord vede non lontana la fine della sua carriera e questo fornisce uno spunto di riflessione sullo stato del tennis americano. Decenni di dominio nel tennis maschile sembrano ormai un lontano ricordo; cosa è accaduto?
“E ‘difficile avere una risposta, ma nel tennis abbiamo dei cicli. In passato, negli anni ’80 e ’90, gli americani erano i numeri uno, ma oggi il tennis è più difficile e più globale. Sono sicuro , però, che verranno tempi migliori rispetto a quelli attuali “.
Se i buoni auspici di  Long John siano destinati ad avverarsi o meno, solo il tempo lo dirà.

Piera Camerlingo

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