L’ottimo risultato conseguito da Tennys Sandgren in questi Open d’Australia ha fatto sì che il ventiseienne sia stato conosciuto dai più. Dall’altra parte della medaglia ci sono degli utenti che hanno condiviso alcuni tweets risalenti a qualche anno fa di Tennys, dove mostrava la sua visione di estrema destra, con commenti razzisti e maschilisti. Questi post sono stati poi eliminati dal giocatore bersagliato da pesantissime critiche. Allora ci ha pensato John McEnroe, durante il suo programma “The Commissioner” in onda su Eurosport, a bacchettare Sandgren.
“Sandgren, il tuo grande Australian Open è stato offuscato dalle tue posizione assunte sui social. Guarda, non sto qui per giudicarti, non ti conosco nè so come ti abbiano educato, ma ho ascoltato queste tue parole:‘Voglio imparare. Ho solo 26 anni’, ed è per questo che voglio raccontarti alcuni fatti successi nella storia di questo sport”.
“Nel 1937, il gran tennista tedesco Gottfried Von Cramm ricevette una chiamata da parte di Adolf Hitler, giusto prima di un partita a Wimbledon, per augurargli buona fortuna. Alcuni mesi dopo, fu imprigionato dai nazisti per essere omosessuale”, racconta McEnroe.
“Nel tennis, possiamo imparare molto dal passato”, continua. “Nel 1969, ad Arthur Ashe fu rifiutato un visto per giocare in Sudafrica siccome era nero. Allora, egli cominciò una dura lotta contro l’apartheid in Sudafrica che finì col nostro paese sconfitto in Coppa Davis. Nel frattempo, Billie Jean King lottava per l’uguaglianza nello sport e nella società. Lo vedi, Tennys? In quegli anni, era impossibile tutelare le proprie opinioni. Loro dovettero fare qualcosa di importante affinché potessero essere ascoltati”.
“Hai mai sentito parlare di Althea Gibson, Martina Navratilova, Venus e Serena Williams? Tutti implacabili guerrieri che hanno lottato anni per queste cause tanto nobili. Hai mai sentito dell’equità dei premi in derano tra uomini e donne e che il tennis è stato il primo sport a farlo?
“Tutte queste cose hanno dato forma al nostro sport e ci hanno portato ad un’eredità che dobbiamo tutelare. E’ una grande responsabilità. Come ambasciatori dello sport nel mondo, dobbiamo far passare questo messaggio:’Accettiamo le nostre differenze’.Ora tutto dipende da te, Tennys”.