Juan Martin Del Potro ha rilasciato un’intervista al sito “La Nación” dove analizza la sconfitta patita per mano di Novak Djokovic nella finale degli UsOpen.
“Sono stati mesi complicati quelli trascorsi lontano dai campi per via del dolore ai polsi, mesi in cui ricevevo notizie buone e altre pessime, a livello umano sono molto più maturo, vedo le cose in maniera diversa e apprezzo molto di più il tennis.”
Dal possibile ritiro nel 2015 alla finale di New York, uno scenario incredibile che ha stupito l’argentino.
“Non pensavo di poter tornare a giocare una finale a New York, durante il recupero speravo di poter tornare a giocare con un buon livello, poi lo scorso anno sono stato piacevolmente sorpreso nel vedere come miglioravo.”
Al termine della finale come tutti abbiamo visto, Novak Djokovic ha consolato l’argentino dopo la sconfitta, e il gigante di Tandil ha apprezzato molto il gesto del serbo.
“Ero molto angosciato e avevo bisogno di scaricare. Novak si è avvicinato dicendomi che era fiero di me, che son un campione e che capiva il momento che stavo attraversando. E’ gratificante che uno come Nole ti dica queste parole.”
Il tennista argentino poi analizza la finale, passando in rassegna i momenti chiave del match, sopratutto il tibreak del secondo set, a detta di tutti risultato decisivo per la vittoria del serbo.
“Se lo avessi vinto forse poteva cambiare l’andamento del match, ma più colpivo forte e più la palla mi tornava indietro potente, di là c’era un muro. Alla lunga giocare a questo ritmo diventa davvero difficile.
Del Potro qualche settimana fa ha raggiunto la terza posizione in classifica, conclude l’intervista parlando del possibile attacco di Djokovic alla prima posizione e ai suoi progetti e che cosa si vorrebbe regalare per il suo imminente compleanno.
“E’ stato bello esser tornato in alto, ne ho parlato anche con Roger e Rafa, ora torno numero 4 ma non mi preoccupo. Penso che Djokovic ora sia sempre uno dei favoriti quando scende in campo e da qui alla fine della stagione ci sarà una bella lotta per il primo posto. Personalmente spero di qualificarmi per Londra, sarebbe una bella soddisfazione. Tra qualche giorno compirò 30 anni, mi piacerebbe rimanere ovviamente in salute, poi le cose più normali…Che la famiglia e gli affetti stiano sempre bene, mi accontento.”