Che Jannik Sinner sia un predestinato non è una scoperta: lo stesso Mcenroe, durante gli Australian Open, aveva designato Jannik come “prossimo dominatore del circuito”. Dopo un inizio non scoppiettante, l’altoatesino in questa settimana a Rotterdam, è riuscito a battere per la prima volta un top 10, David Goffin (7-6,7-5). La cavalcata del pusterese è stata interrotta ai quarti di finale dallo spagnolo Carreno-Busta, il quale si è imposto al tiebreak del set decisivo, salvando 2 match points (6-4).
Durante il match, l’ex numero 1 del mondo, Kafelnikov, sul proprio profilo twitter ha così scritto: “Sto guardando il match di Sinner oggi, credo fortemente che per la prima volta quest’anno, dopo 30 anni, possiamo avere un 19enne capace di terminare la stagione in top 10”. Un’affermazione sicuramente azzardata quella del russo, considerando che negli ultimi anni sono pochi i giocatori under 20 ad aver raggiunto la top: gli ultimi sono stati Djokovic, Nadal, Sampras, Hewitt, Ivanisevic. Tutti giocatori che hanno vinto almeno uno Slam, tuttavia sembra abbastanza improbabile che l’altoatesino possa raggiungere così presto questa vetta.
La programmazione imposta dal coach Riccardo Piatti, prevede un percorso triennale, in cui l’obiettivo è giocare almeno 150 partite per abituarsi al circuito maggiore. Passati questi tre anni, si penserà sul serio al ranking. Anche lo stesso Sinner, ad una domanda posta da un giornalista subito dopo il match di Carreno, in cui gli veniva chiesto se l’obiettivo entro fine anno fosse la top 30, ha preferito non rispondere. A testimonianza del fatto che per adesso conta solo giocare più partite possibili e imparare dagli errori. La classifica può attendere. Intanto, lunedì entrerà tra i primi 70 del mondo.
Donato Marrese
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