Kaiser Sinner estende il suo impero tennistico: Cincinnati cade ai suoi piedi

Jannik Sinner vince il Masters 1000 di Cincinnati: battuto in finale l'americano Tiafoe

Kaiser Sinner estende il suo impero tennistico e conquista anche il Masters 1000 disputato in Ohio. Il Numero Uno al Mondo, Jannik Sinner, alza dunque il suo quinto trofeo stagionale in altrettante finali, nessun italiano mai come lui: Melbourne, Rotterdam, Miami, Halle ed ora appunto Cincinnati.

Il suo avversario in finale, l’istrionico americano Frances Tiafoe, lotta fieramente ma infine deve arrendersi al fenomeno altoatesino in due set, con lo score di 7-6 (4) 6-2 in 1 ora e 36 minuti di gioco.

Per Jan si tratta del 15° titolo ATP in carriera e con questa vittoria manterrà la vetta del Ranking mondiale almeno fino a fine Settembre.

Per quanto riguarda la finale, la partita è equilibrata solo nel primo set, con l’americano lesto ad approfittare della solita partenza lenta di Jan, che si trova a dover difendere, con successo, due palle break nel suo primo turno di servizio.

Ne dovrà difendere anche una terza nel nono gioco, riuscendo comunque a portarsi sul 5-4 a suo favore. Sul 6-5, Jan dopo uno scambio da 33 colpi, è lui a procurarsi  una palla break che vale il set point.

Sinner non riesce a convertirla, andando lungo col suo rovescio sulla seconda di servizio dello statunitense, ed il Tie Break diventa così il naturale epilogo della prima frazione di gioco.

Qui Jan fa valere la legge del più forte e come quasi sempre in questi momenti offre al pubblico il suo miglior tennis, maneggiando i punti pesanti con disarmante facilità. Sul 4-4, un paio di scambi vinti di forza regalano altri due set point al nostro fantastico campione. Il primo basta e avanza, quando l’americano perde in lunghezza la misura del suo rovescio: 7-6 in 55 minuti.

MASON, OHIO – AUGUST 17: Jannik Sinner of Italy plays a forehand during his match against Andrey Rublev during Day 7 of the Cincinnati Open at the Lindner Family Tennis Center on August 17, 2024 in Mason, Ohio. (Photo by Dylan Buell/Getty Images)

Gli sport individuali come il tennis sono spesso e volentieri scontri di volontà. Tiafoe, dopo aver giocato benissimo nella prima frazione, subisce il contraccolpo del primo set perso sul filo di lana: la sua volontà di vittoria vacilla e Jannik lo travolge in un attimo come un fiume in piena.

Sinner brekka subito Frances al servizio, sale in cattedra e in un amen su porta sul 4-1 in suo favore. Con una serie di undici punti a zero, l’azzurro si porta a match point, ma la reazione d’orgoglio dell’americano gli vale il 5-2.

La sentenza è solo rinviata al game successivo, con Jannik che all’ottavo gioco chiude definitivamente la pratica Tiafoe: dopo una prima centrale vincente, Cincinnati diventa la quindicesima gemma ad incastonarsi nella corona tennistica di Kaiser Sinner.

Chiave del match, oltre al suo classico tennis che violenta la pallina ad ogni colpo, il servizio dell’italiano: 13 ace a referto, 85% di resa con la prima, 76% con la seconda, e lo sbalorditivo 52% di unreturned serves: per più la metà delle volte con Sinner al servizio, la palla non è non è tornata al mittente.

Percentuali da Karlovic o Isner o Berrettini in gran giornata. Le dichiarazioni di Tiafoe in conferenza a stampa sintetizzano magistralmente l’andamento del match:” Sinner ti obbliga ad esagerare. Il suo servizio è sottovalutato”.

Photo by Minas Panagiotakis/Getty Images

Il secondo successo stagionale in un Masters 1000 spazza via tutte le polemiche olimpiche che avevano accompagnato Sinner nella sua trasferta americana e che erano proseguite copiose con la prematura eliminazione alla Rogers Cup canadese.

Lo ha riconosciuto lo stesso Jannik in conferenza a stampa che questo periodo non è stato semplice per lui: tra il forfait parigino, gli strascichi della tonsillite, la condizione atletica lontana dall’optimum e probabilmente qualche maledetto fastidio all’anca che in campo non lo lascia sereno, Jannik in queste settimane non ha avuto pace.

Anche in Ohio ha palesato in campo evidenti difficoltà nel corso del torneo eppure alla fine ha vinto lui, battendo prima quasi miracolosamente Andrej Rublev che lo aveva sconfitto in Canada, poi superando in una finale anticipata e durissima la sua bestia nera Alexander Zverev, per finire poi alla grande alzando le braccia al cielo con Frances Tiafoe.

Già lo sapevamo, ma questo torneo dimostra ancora una volta che Jannik non solo ha una capacità unica di rimanere incollato con anima e corpo ai match complicati, ma forse nessuno come lui è bravo nel circuito ad adattarsi e trovare soluzioni quando la partita per mille motivi prende una brutta piega.

Vincere tornei importanti quando non si è al 100% , e Jannik è evidente che non lo sia, è l’inequivocabile segno della grandezza di un tennista professionista.

A breve prenderanno il via gli US Open e la vittoria di Cincinnati è fuori di dubbio il miglior modo di presentarsi ai blocchi di partenza dell’ultimo Slam stagionale. Se la condizione generale lieviterà ancora un po’ e se i guai fisici non lo limiteranno troppo, Jannik Sinner sarà sicuramente l’uomo da battere a New York.

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