Khachanov e Schüttler sulla NextGen: “Tutti stanno giocando ad alto livello. 2020 può essere l’anno delle sorprese”

Una delle questioni più dibattute di inizio 2020 riguarda la possibilità di vedere nel corso di questa stagione un esponente della NextGen trionfare in un torneo Slam. Interrogati sul tema, Karen Khachanov e Rainer Schüttler esprimono un parere unanime circa il livello di gioco messo in campo da alcuni dei giovani più in vista del circuito.

Il tennista russo, attualmente impegnato nell’Atp 500 di Rotterdam, mostra ottimismo in merito alle potenzialità dei giovani colleghi, già saliti alla ribalta della top 10, indicando i nomi di coloro che potrebbero scalzare l’egemonia dei big nei prossimi eventi Major: “I tre grandi hanno dominato il tennis negli ultimi 15 anni, vincendo quasi 60 titoli Slam, ma a poco a poco stanno emergendo giovani giocatori molto forti. Penso che sia una questione di tempo e saranno in grado di annullare il dominio di queste leggende dalla vetta del tennis mondiale. Non posso dirti esattamente quando questo accadrà, ma spero che quest’anno possa essere la stagione buona per alcuni NextGen. Ci sono molti nomi, ma se dovessi scegliere direi Zverev, Medvedev, Tsitsipas, Rublev e Shapovalov. È ancora difficile prevedere il futuro, visto che in questo sport tutto può succedere. Poi non possiamo dimenticare Thiem o Sinner“.

Il 43enne tedesco, ex n. 5 del mondo nel 2004, si sofferma sulla situazione del suo connazionale Zverev, reduce da un ottimo inizio di stagione: “Tutti conosciamo Sascha e sappiamo che è un bravo ragazzo e un grande giocatore. Sta ancora crescendo come giocatore e i buoni risultati arriveranno prima o poi. Molti lo hanno sollecitato per il suo cattivo rendimento nei tornei dello Slam, ma già in questi Australian Open ha dimostrato di essere in grado di raggiungere gli ultimi turni. Prima o poi vincerà titoli dei Major, ne sono convinto. Zverev è notevolmente migliorato in questa prima fase della stagione. È vero che nella Atp Cup lo abbiamo visto un po’ sottotono e con molti problemi al servizio, ma a Melbourne tutto è cambiato in meglio. Ha saputo ritrovare il ritmo e si è avvicinato molto a quel tennista che è diventato campione a Londra un paio di stagioni fa“.

Sebastiano De Caro

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