Atp Casablanca e Houston: Klizan sultano in Marocco, Sock trionfatore in America

Analizziamo insieme la finale del torneo di Casablanca tra Daniel Gimeno-Traver e Martin Klizan.

Si è conclusa la 25esima edizione del Gran Prix Hassan II di Casablanca, unico torneo giocato nel continente africano e tappa di preparazione alla stagione su terra rossa.
In finale si sono affrontati il giocatore spagnolo Daniel Gimeno-Traver e lo slovacco Martin Klizan, che aveva raggiunto qui la semifinale nel 2013. Per entrambi i tennisti la semifinale era stata abbastanza impegnativa, ed entrambi hanno vinto soltanto al terzo: Gimeno-Traver ha impiegato più di due ore per piegare il ceco Jiri Vesely con il punteggio di 6-7 6-4 6-4; lo slovacco ha affrontato il bosniaco Dzumhur, e dopo aver rimontato un set e un break di svantaggio, ha chiuso la partita in suo favore per 46 64 60.

Tra i due c’era già stato un confronto, che si era disputato all’inizio di quest’anno sulla terra di Quito, e che aveva visto vincere Klizan con il punteggio di 6-3 5-7 7-5.
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Il primo set, come anche il secondo, vede lo slovacco dominare e, nonostante il misero 48% di prime in campo (contro il 67% dello spagnolo), guadagna più punti con questo colpo rispetto all’avversario, ben l’87% rispetto al 63% di Gimeno. Ad aggravare la situazione del tennista iberico arriva anche il numero di palle break non sfruttate:4/4, mentre il tennista di Bratislava ne sfrutta 2/3.

Il secondo set è il continuo dell’assolo dello slovacco, che fa meno punti con la prima (71%) ma ne fa molti di più con la seconda (73% rispetto al 44% del primo set), mentre Gimeno-Traver cala drasticamente: commette 3 doppi falli e concretizza solo il 30% con la seconda e, parte peggiore, non sfrutta altre 3 palle break, mentre Klizan ne usa 2/3.
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Le statistiche finali vedono un Gimeno-Traver che mette più prime in campo ma concretizza molto meno, e che con la seconda non raggiunge il 40% di punti vinti, e che non sfrutta nessuna delle 7 palle break avute, mentre Klizan è più concreto in tutti gli ambiti, circa l’80% di prime, il 56% di prime e solo 2 palle break non sfruttate.

Per lo slovacco è il terzo titolo in carriera, dopo San Pietroburgo 2012 e Monaco 2014; lo spagnolo, dal canto suo, dovrà aspettare ancora per imprimere il suo primo sigillo nel circuito maggiore.

Jack Sock succede nell’albo d’oro a Fernando Verdasco nel torneo di Houston, l’unico su terra battuta negli Stati Uniti. Il 22enne di Lincoln ha così conquistato il primo titolo della carriera a livello Atp, mostrandosi come la grande speranza del tennis a stelle e strisce. A decidere il match, condizionato per altro dalla pioggia, sono stati due tiebreak, entrambi vinti dal vincitore di Indian Wells nella specialità del doppio. I punti conquistati dal giovane americano, gli permettono di scalare le classifiche, raggiungendo così il suo best ranking, alla 34esima posizione mondiale.
US Mens Clay Court Houston Tennis Championship
Nel primo set, il primo a trovare il break è stato Sock, che però rimette subito in corsa la testa di serie n.8 del torneo, concedendo l’immediato contro break a 30. Prima di approdare al tie-break è ancora il 22enne americano a concedere opportunità al suo avversario, entrato probabilmente in campo un pò teso vista l’importanza del momento. Sock però si salva, annullando in totale tre palle break. Il tiebreak sembra non finire mai: Jack si ritrova in svantaggio per 5-2, annulla tre set point, prima di aggiudicarsi il parziale alla seconda occasione utile.

Anche l’epilogo del secondo set viene riservato al tiebreak, questa volta però Sock mette da subito le cose in chiaro. Il tennista di Lincoln scappa subito sul 6-2, imponendosi poi per 7-2. Sock dunque centra l’obiettivo alla prima finale disputata, rivelandosi come uno degli outsider nel prosieguo della stagione. 

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