Kyrgios a processo per violenza domestica: difesa basata su infermità mentale

L’avvocato del campione australiano invocherà l’infermità mentale come difesa dalle accuse di violenza domestica.

L’anno tennistico di Nick Kyrgios sta continuando a produrre buoni risultati grazie ad una ritrovata serenità e concentrazione in campo, dopo varie stagioni a corrente alternata. Il campione australiano, al rientro nel circuito dopo gli US Open, è attualmente impegnato all’ATP 500 di Tokyo dove ha superato i primi due turni e centrato l’obiettivo dei quarti di finale.

La vita privata del nativo di Canberra continua invece ad essere caratterizzata da molti problemi. Durante gli ultimi Championships, prima dell’incontro contro Garin, era arrivata la notizia di una denuncia per violenza domestica da parte della sua ex fidanzata Chiara Passari. I fatti risalirebbero al Gennaio 2021 e non si conoscono ulteriori dettagli relativi alla vicenda.

La loro turbolenta relazione era emersa ad Ottobre dello stesso anno quando le forze dell’ordine erano dovute interviene per sedare una violenta lite tra i due in una stanza di un hotel di Adelaide, dove la coppia stava trascorrendo la quarantena al rientro in Australia. In tale occasione non erano stati riscontrati reati da parte delle autorità, ma la giovane di origini italiane aveva menzionato di aver subito abusi fisici e psicologici da parte del bad boy del tennis.

Il reato di percosse può comportare una pena di reclusione fino a due anni ed il legale del tennista, consapevole della gravità dell’accusa, lo scorso Luglio si era limitato ad un “no comment”. L’udienza preliminare si è svolta il 4 Ottobre e l’avvocato Michael Kukulies-Smith ha sostenuto che il suo assistito non sarebbe punibile in quanto infermo di mente. Nel periodo in cui la presunta violenza sarebbe avvenuta infatti, il tennista avrebbe vissuto un periodo di solitudine e depressione aggravato dall’abuso di alcol e stupefacenti. Nick Kyrgios aveva parlato di tali problemi in passato con un post su Instagram, dove aveva ammesso di aver trascorso uno dei periodo piú bui della sua vita, nel quale aveva addirittura pensato al suicidio.

Il prossimo capitolo della storia avrà luogo il prossimo 3 Febbraio quando sarà valutata la richiesta di assoluzione da parte del tribunale e, salvo sorprese, il finalista di Wimbledon dovrebbe essere presente personalmente.

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