Nonostante la stagione attuale non sia ancora giunta al suo epilogo, uno sguardo al 2016 è doveroso.
Come succede ogni volta, l’ inserimento del torneo olimpico, costringe l’ Atp a varare un calendario modificato, che nel periodo di luglio e agosto, presenterà un massiccio sovraffollamento di eventi. Sarà come sempre un problema per gli atleti e i rispettivi coach, riuscire a programmare al meglio la stagione, cercando di dosare al meglio le energie.
Nei primi mesi tutto confermato, compresi i quattro tornei in sudamerica, che avranno come evento clou, l’ Atp 500 di Rio de Janeiro, così come la parentesi asiatica, chiusa dal Master 1000 di Shanghai. Resta invece da stabilire la sede che ospiterà le Finals, dato che il contratto che lega l’ Atp con la O2 Arena di Londra, scadrà nel 2015, e a oggi non è stato rinnovato.
Le novità significative, si concentrano nel periodo compreso, fra Wimbledon e lo US Open: la settimana dopo il torneo londinese il calendario proporrà i tornei di Amburgo, Bastad e Newport, in concomitanza dei quarti di finale di Coppa Davis.
La settimana successiva andranno in scena 4 Atp (Washington, Gstaad, Kitzbuhel, e Umago), mentre il torneo olimpico è stato collocato fra i due Master 1000, di Toronto e Cincinnati, che solitamente sono tappe di avvicinamento a Flushing Meadows.
Che scenario ci si presenterà? Andando per ipotesi, i rischi sono numerosi, ad esempio, la settimana di tornei e Davis, sarà quella più calda, i tennisti dovranno scegliere se rispondere alle convocazioni delle nazionali (impoverendo il tabellone dei vari tornei), o proseguire nel loro cammino.
Singolare anche il caso del torneo di Bogotà, un umile Atp 250, che rischia di diventare una sorta di Challenger, data la sua collocazione, nella stessa settimana del torneo olimpico. L’ Atp riconosce le difficoltà che dovranno affrontare giocatori e organizzatori, ma dichiara anche di aver trovato la miglior soluzione possibile.