La classe del “Maestro RF”, come sempre, incanta dentro e fuori dal campo. Mai scomposto, sempre cordiale e disponile, per questo stimato dai suoi colleghi, con i giovani talentuosi predestinati numeri uno, il campione svizzero, si staglia come un faro nella notte buia e tempestosa. Senza mai dare l’impressione di essere minimamente impensierito dalle bordate dei suoi più giovani pretendenti al trono, Roger sbriga, quasi sempre, con facilità pratiche che si rivelano, invece, ostiche per i suoi colleghi più quotati. Laddove i vari Murray, Nadal , Wawrinka e talvolta anche Robotic sembrano soffrire, Roger si pone su un livello diverso. Riuscendo a sconfiggere i cannoni armato di fioretto.
Ieri, un Fereder,mse così possiamo dire, a mezzo servizio, ha liquidato in un’ora e ventisette minuti, 6-3 7-5, la giovane promessa Alexander Zverev. Il tedesco, diciannove anni, è considerato il prossimo numero uno del ranking. Una volta ritiratisi i vari Nadal, Djokovic ed appunto Federer.
A dispetto della giovanissima età ha già dimostrato maturità e concretezza. Numero 40 del mondo, il giovanissimo nativo di Amburgo, già in volo per Nizza dove continua la sua “road to Paris” , ha dichiarato su twitter “sono dispiaciuto per alcuni aspetti del match che avrei potuto giocare meglio ma, enormemente contento per avere giocato con Roger Federer”.
Lo svizzero che ancora paga l’infortunio subito all’indomani della finale degli Australian Open persa contro Novak Djokovic, era reduce dal forfait di Madrid. Dopo avere dominato il primo set ha patito un pò nel secondo quando, dopo il controbreak subito nei primi giochi è dovuto arrivare fino al 7-5 per chiudere l’incontro. Approfittando anche di qualche errore del giovane campione. Forse ancora un po risentito per l’infortunio come ha dichiarato a fine partita: “Non so se giocherò domani. Il mio obiettivo è tornare in forma per il Roland Garros “.
Sul suo giovane avversario, Roger ha poi dichiarato: “Penso che potrebbe diventare n. 1 del mondo un giorno.” Zverev,nato ad Amburgo ha già regolato diversi avversari più esperti di lui. “Gioca molto bene, è già estremamente maturo per la sua età e ha una grandissima ambizione.” Zverer in campo mostra effettivamente più dei suoi anni. Cinico, simpatico, positivo. Dall’alto del suo metro e novantotto, il tedesco, mostra una serenità che lo rende a volte, quasi spavaldo. Ma non lo è.
” Sicuramente diventerà molto forte ora che è giovane, a 40 anni non so come sarà” . Ride lo svizzero (ndr). “Sì, presto potrebbe entrare certamente nella top 10 o top 5. É difficile dire che diventerà sicuramente n. 1, sono troppi i fattori da considerare: la giusta mentalità, la forma fisica… Però certo, potrebbe diventarlo”.
Ma, intanto, Alexander Zverev è andato solamente ad infoltire la lista di aspiranti eredi al trono del maestro. Giovani prescelti che seminano scompiglio nel circuito ma che una volta che si trovano davanti la classe del “Re del Tennis” si sfaldano e vengono messi in riga.
Il biondo diciannovenne di Amburgo non è il primo e neanche l’ultimo dei campioncini in erba mandati a casa dal maestro per studiare ancora di più.
Un altro di questi è stato il croato Borna Coric. Era il 27 febbraio dello scorso anno e si giocava sul cemento di Dubai. Il numero 41 del mondo aveva da poco battuto ai quarti di finale del torneo di Basilea niente poco di meno che Rafa Nadal. In crisi si ma pur sempre Nadal. Il match termino 6-2 7-6.
A Dubai, Coric, oggi ha diciannovenne, perse contro Federer in appena 56 minuti (6-2 6-1).
Sul giovane croato, spesso paragonato a Djokovic, Roger disse, quasi, in tono protettivo “Secondo me il paragone è un po’ forzato. Auguro a Borna di poter seguire le orme di Novak, ma senza diventare il nuovo Djokovic. Sono due giocatori diversi e le differenze maggiori tra i due si notano nella tecnica di servizio”.
Le cose non sono andate diversamente per colui che da molti è stato da molti indicato come il suo clone: Grigor Dimitrov . Il Bulgaro (che a Roma è stato eliminato, facilmente, proprio da Zverev) ha puntualmente disattese tutte le aspettative sul suo conto. Contro il tennista di Basilea, Dimitrov ha inanelato una serie di cinque sconfitte su un totale di cinque incontri disputati. Il primo “duello” tra i due si gioca “a casa del maestro”. nella sua Basilea , RF si impose sull’astro nascente Grigor Dimitrov: 6-3 7-6 Stesso risultato l’anno dopo, nel 2014, sempre a Basilea: 7-6 6-2 per Federer.
Maestro non solo di tecnica ma anche di sportività lo svizzero non ha lesinato, comunque, parole di stima ed elogio verso Dimitrov: “Penso che sia stata una partita emozionante. Grigor è un grande lottatore. Lui ha un grande futuro davanti” Ma il risultato non cambia un anno dopo dall’altra parte del globo. A Brisbane in semifinale, nel 2015, infatti, Federer si libera del bulgaro 6-2 6-2.
E sempre a Brisbane Roger si impone l’anno seguente, questa volta ai quarti, con il punteggio di 6-4 6-7 6-4 . Il 2016 non è un buon anno per il maestro che dopo lascia un altro set a Dimitrov in occasione degli Australian Open, quando si impone 6-4 3-6 6-1 6-4.
Anche nelle migliori classi c’è sempre allievo indisciplinato per usare un termine benevolo. E’ il caso del ventitrenne originario di Stoccarda, numero 22 del mondo, Bernard Tomic. Nei testa a testa con RF, l’asutraliano è messo malissimo.
Con un pesante passivo di quattro sconfitte su quattro incontri giocati. L’indisciplinato bad boy, forse come rimprovero per le sue bravate non ottiene parole di elogio da Federer. “Bernard Tomic è un validissimo giocatore ma, un top ten è tutta un’ altra cosa, molti giocatori sono in grado di fare degli exploit ma, la continuità di rendimento, che deve avere uno dei migliori dieci, è tutta un altra cosa”.
La prima volta che i due si sono affrontati è stato in occasione della edizione 2011 di coppa Davis del 2011: Australia- Svizzera. Federer si impose 6-2 7-5 3-6 6-3. Poi agli Australia Open 2012, sempre Federer, 6-4 6-2 6-2. A Cincinnati 6-2 6-4, ancora nel 2012. Ed infine, nuovamente agli AO del 2013 6-4 7-6 6-1 sempre per lo svizzero. Appena un set, quindi, per l’australiana in quattro partite. I due non si incontrano da quasi tre anni ma, tra in due non sono mancate le frecciatine.
Il “maestro” Federer, rispettato da tutti per la sua enorme squisita disponile cordialità, fa fatica a contenere l’rrequietezza dell’australiano “se crede che io sono molto lontano dalla top 10, ha dichiarato Tomic anche io credo che lui non sia per niente vicino al tennis di Novak”.
Un altro giovane australiano che ha avuto l’onore di stare in classe il Maestro si chiama Thanasi Kokkinakis. Originario di Adelaide, il giovane Thanasi (vent’anni) si è allenato a Dubai con Federer per preparare la stagione 2015.
I due non si sono ancora incontrati in un match ufficiale ma, già, Kokkinakis (154 del mondo) reclama il “maestro” come suo prossimo coach. “E’ un giocatore davvero incredibile e per me potrebbe essere l’allenatore ideale”, disse Kokkinakis dopo le due incredibili settimane trascorse con Federer.
Oggi, invece agli ottavi degli Interazionali d’Italia le cose sono andate diversamente contro il giovane Dominic Thiem. Il bravo tennista austriaco si è imposto 7-6 6-4. Pupillo dello svizzero, con il quale ha avuto occasione di allenarsi lo scorso anno Thiem ha sfruttato il precario stato di forma di Federer e la sua fame di successo.
“E’ molto intenso, ogni pallina giocata con lui è un’esperienza” disse a margine della sessione di allenamento. Ed il suo allenatore: “Federer è una persona molto semplice, simpatica ed allegra”. Nel loro unico precedente, in semifinale a Brisbane, Federer si era imposto 6-1 6-4. Il quella occasione il tennista di Basilea parlò così di Thiem. ” E’ uno dei migliori rovescio ad una mano che ci sono nel circuito. Mi sono allenato con lui lo scorso anno in Svizzera”. Disse Roger in conferenza stampa. “Sono rimasto molto colpito dal suo tennis spumeggiante, ama giocare molto da fondo. Colpisce la palla con grande potenza e con un ottimo spin”.
Ma oggi un Federer stanco e con la testa a PArigi si è dovuto arrendere alla voglia di vincere del giovane Thiem
Anche il Maestro, del resto, ha dovuto faticare prima di diventare quello che è adesso. Renè Stauffer che lo conosce fin dalla giovane età, ricorda le racchette spaccate dallo svizzero che nonostante giocasse meravigliosamente e fosse già, un perfezionista perdeva spesso dai avversari meno bravi di lui.
Come Federer stesso si è paragonato, oggi Kyrgios ricordo un po quel ragazzo. Facile ad andare in escandescenza inveendo contro pubblico, arbitri, avversari, Kyrgios, sembra finalemtne avere ingranato al giusta marcia. Anche il tennista di origini aborigene, come Domenic Thiem ha superato il maestro. Nel loro unico, combattutissimo, incontro giocato lo scorso anno a Madrid, Kyrgios vinse 6-7 7-6 7-6. Un incontro pazzesco, terminato 14-12 al tie-break del terzo. Anche Nicholas Kyrgios ha avuto l’onore di palleggiare con il “Maestro”. L’anno prima, quando era ancora il numero 159 del mondo, Roger, lo invitò a Zurigo, per preparare i Roland Garros 2014.
“Credo che i prossimi anni saranno cruciali per lui.” Ha dichiarò Federer . “Sono veramente impressionato dal suo tennis, dal suo talento, dal suo potenziali. E’ piacevole da vedere.”
Poi riflettendo sui comportamenti, spesso, poco ortodossi dell’australiano, il numero due del mondo dice : “capisco come non piacere a molte persone. Ha una personalità molto forte. Anche io da giovane ero un po come lui. E lo capisco bene. Sarebbe un peccato sprecare così tanto talento.”
In perfetto stile Kyrgios, invece, le dichiarazioni dell’australiano. Intervistato proprio l’altro ieri durante gli internazionali d’Italia Kyrgios ha dichiarato: “Io il dopo Federer e Nadal? Non è un’esagerazione, li ho già battuti. Ho battuto tre dei quattro e con Djokovic ancora devo giocare. Non credo che sia un’esagerazione accostarmi a loro anche se ho bisogno ancora di tempo.” Insomma, per un semplice quanto umile 17 volte vincitore di slam, Roger Federer, c’è sempre pronto un Kyrgios spavaldo ed irriverente.
Chissà se l’australiano si trasformerà nel nuovo numero uno del mondo. Per questo ci vorrà del tempo. Di sicuro, ora possiamo affermare che il “Maestro Roger Federer” ha un buon naso per fiutare campioni. Chissà se una volta che il trentaquattrenne di Basilea si sarà ritirato qualche giovanissimo avrà al fortuna di averlo accanto come coach. Forse che saranno i suoi quattro gemelli?