Atto primo
Le illusorie palle break del secondo game sfilano via, poi entrami trovano ritmo al servizio e concedono pochissimo, così il match scorre fino alla fase calda.
Game dieci: Jannik, in vantaggio 5-4, si difende con i denti sul 30/30, porta Khachanov all’errore di dritto ed è set point, ma il russo lo cancella con le sue prime pesanti.
Adesso è Jannik a soffrire e si trova sotto 15/40. Annulla la prima palla break dopo un lungo braccio di ferro con il rovescio, poi perde il controllo del dritto e va sotto 6-5, mandando l’avversario a servire per il set. Karen sbaglia due dritti lungolinea di fila e regala a Jannik la possibilità di rientrare ma è sempre il dritto a tradirlo: il primo lungo e il secondo in rete vanificano tutto. C’è il tempo di salvare un set point su una palla di Khachanov ammorbidita dal nastro, dopodiché il russo elargisce un doppio fallo, ma poi si salva con un punto meraviglioso. Jannik è aggressivo, guadagna un’altra chance (è la settima palla break, per chiarirci) e finalmente la trasforma. Sarà l’ennesimo tiebreak, per la gioia delle nostre coronarie.
Sinner perde il servizio ma subito impatta con uno scambio robusto di venti colpi, poi con due ottime prime si porta 3-2, presto raggiunto con una bella combinazione servizio-rovescio lungolinea: 3-3 e cambio campo.
Ora c’è lo sbaglio di Khachanov e siamo 4-3 in zona rossa, Sinner serve un ace al momento giusto, poi rintuzza il ritorno orgoglioso dell’avversario e scatta sul 6-3. Sbaglia il primo set point e i fantasmi di ieri tornano a bussare, ma poi ci pensa Karen a steccare un rovescio sulla risposta di Jannik, affannosa ma profonda. Ancora una volta il tiebreak ci sorride.
Atto secondo
Dopo un set così tirato è sempre importante cancellare gli strascichi psicologici in un senso e nell’altro; ora butta male per Khachanov che va sotto 0/30 ma reagisce e lo porta a casa con l’aiuto di Jannik che gioca fin troppo sereno e sbaglia un rigore a porta vuota con il dritto.
Ok, se speravamo in un secondo parziale più tranquillo dobbiamo ricrederci, tanto più che una bellissima discesa a rete di Karen gli porta in dote due palle break. San servizio ci mette una pezza ma poi ne arriva una terza sul rovescio in corridoio. Doppio fallo inopportuno e 2-0 per il russo. Jannik di rabbia aggredisce il servizio avversario e chiude con lo smash un fantastico game, dopodiché se ne esce con il fisioterapista per un medical time out inatteso che non promette bene.
Rispunta qualche ricordo degli Us Open, dove proprio con lo stesso avversario un infortunio aveva negato a Jannik il passaggio del turno. Arriviamo senza scossoni al settimo game e lì Sinner si fa aggressivo, si porta a palla break e su una seconda morbida dell’avversario chiude gli occhi e la spara a mille all’ora: 4-3.
Ma non è finita perché Jannik deve risalire da 0/40, poi con un doppio fallo e un dritto in rete si fa raggiungere sul 4-4. Adesso il russo sale di tono, tiene il servizio e poi mette le mani sul secondo set con un meritato 6-4.
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