La missione di Ivo Karlovic

Ivo Karlovic tiene una media di 24 ace a partita nella stagione 2015 e si trova a soli 405 ace da Goran Ivanisevic, best server all time.

Il torneo Atp di Newport metterà fine alla stagione erbivora anche per quest’anno; in questo periodo di transizione, che segna l’inizio della parte finale dell’anno, Ivo ha ufficialmente cominciato il suo personale conto alla rovescia per diventare il migliore “big server” di tutti i tempi.

Con 9.778 ace all’attivo in carriera, Ivo è a soli 405 ace dai 10.183 totali conquistati dal connazionale croato Goran Ivanisevic, vincitore a Wimbledon nel 2001. Ivo potrebbe davvero chiudere quest’anno come leader di questa storica classifica. Anche se c’è da puntualizzare una cosa: Ivanisevic ha fatto il suo debutto nel tour professionista nel 1988, ma questa particolare statistica può essere conteggiata “solamente” a partire dal 1991; tre stagioni che lasciano un grande punto di domanda sulla reale veridicità del probabile nuovo numero uno mondiale in fatto di ace.

Detto questo, nonostante il record sia davvero vicino per Ivo, ciò che ha impressionato è invece il numero di ace messi a segno dal 36enne croato nel periodo tra il torneo di Halle e Wimbledon.

Nel torneo tedesco ha messo a segno il nuovo record per il maggior numero di ace messi a segno in un match due su tre, con uno spaventoso “45” nella casella dei servizi senza ritorno, mentre a Londra, in quattro turni, ha accumulato la bellezza di 165 ace. Per far capire il reale valore di questo numero, si pensi che il secondo in questa classifica è Dolgopolov con “sole” 53 battute vincenti.


Ivo, lo ripetiamo, serve a una media di 24 ace a partita, piazzandosi come miglior giocatore come media di ace per match in questo periodo. Di questo passo, il croato potrebbe battere Goran Ivanisevic in sole 17 partite se continuasse questa media. In un’intervista rilasciata a ATPWorldTour.com dice che, se il fisico glielo permetterà, giocherà fino all’età di quarant’anni, cercando di migliorare sempre di più il suo record di servizi.

Di Andrea Venturotti

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