La nuova generazione è ancora acerba?

Andiamo ad analizzare la nuova generazione e il suo stato fisico e mentale. Kyrgios a parte, nessuno è ancora pronto per vincere un titolo. Quando sarà il loro momento?

Durante questo torneo di Montecarlo, abbiamo osservato come la nuova generazione sia ancora acerba sotto molti punti di vista. Con la eliminazione di Thiem con Goffin e gli appena 2 giochi che Nadal ha lasciato a Zverev, ci chiediamo se questi ragazzi sono già pronti per andare subito al vertice, approfittando del momento no di Murray e Djokovic, per non dimenticare la pausa che si sta prendendo Roger Federer. Andiamo ad esaminare caso per caso.
THIEM E QUEI BLACK OUT– Difficile da commentare la prova di Thiem contro Goffin. L’austriaco ha giocato a tratti un tennis da manuale, ma il ragazzo sembra ancora molto acerbo sotto l’aspetto della mentalità e continuità nei momenti cruciali della partita. Nel momento in cui è andato avanti di un break nel terzo e decisivo set contro Goffin, Dominik è uscito incredibilmente dal match non riuscendo più a dare continuità nel gioco e a resistere ai duri scambi che lo mettevano alla prova contro il belga. Il ragazzo non è sembrato essere in difficoltà fisica, anzi, sembri invece che il ragazzo ha ancora problemi di testa, con poca pazienza e voglia di fare subito il punto. Dominik è ancora giovane e dunque ha margini di miglioramento, ma adesso è il momento per lui di cambiare passo e cominciare a vincere qualche titolo, dato che la concorrenza in questo momento è ridotta al lumicino.
ZVEREV A LEZIONE DA RAFA–  Durante il match tra Zverev e Nadal, abbiamo osservato come Alexander debba ancora migliorare tanto. La lezione rifilata da Nadal nei suoi confronti, è la testimonianza di come il tedesco debba migliorare ancora molto se vuole diventare il prossimo numero 1. Il suo carattere e il suo gioco sono ancora limitati, con il suo solito schema che, se non riesce, fa perdere le staffe al giovane tennista che esce dalla partita, come testimoniato ieri. Il divario tecnico e caratteriale è ancora grande e la lezione rifilata da Nadal servirà al tedesco per farlo lavorare di più e meglio. I colpi e le fiammate con i suoi cambi di ritmo ci sono, ma manca la continuità e la testa per diventare un campione.

Alexander Zverev e Dominik Thiem
Alexander Zverev e Dominik Thiem

KYRGIOS AI BOX, CORIC STANCO– Probabilmente Kyrgios è il giocatore più completo e pronto per far del male ai Fab4. Nonostante non lo abbiamo visto ancora in azione sulla terra rossa (lo vedremo in campo dal 1 maggio ad Estoril), in questa prima parte di stagione abbiamo visto un Kyrgios più concentrato e meno chiacchierone, con un gioco ancora da migliorare ma già pronto per far del male a qualsiasi avversario. L’australiano ci ha dimostrato molto sul cemento contro Djokovic (battendolo) e Federer (perdendo solo al tie break del 3 set), mostrando come sia già pronto per il sorpasso. Ma attendiamo questa stagione della terra rossa per ulteriori conferme. Quando lo vedremo tra i primi 5 posti e magari vincere qualche torneo di spessore? Per quanto riguarda il croato Coric, lo abbiamo visto giocare bene a Marrakech e stanco a Montecarlo, ma noi attendiamo conferme sul cemento ed erba, dove il croato soffre moltissimo e non gioca a buoni livelli, ma ci ha dimostrato sulla terra rossa che è un ottimo giocatore e che presto entrerà nei primi 20, forse già a fine anno.

SPERANZE AMERICANE- Che in America aspettino ancora un nuovo campione è risaputo, ma i presupposti ci sono. Donaldson e Tiafoe stanno crescendo moltissimo in questa stagione, dominando nei Challenger e facendo bene anche nel circuito maggiore, con Donaldson che è arrivato anche al 4 turno di Miami e facendo bella figura. Sotto l’aspetto del gioco Donaldson può e deve migliorare con il rovescio, a tratti scarico. Tiafoe è il nuovo Monfils, per il bel gioco e colpi divertenti. Il ragazzo fisicamente è un gatto ed i colpi sono migliorabili. Stenta nello schema di gioco ma ha solamente 19 anni e dunque siamo fiduciosi. Nel complesso possiamo dire che manca ancora molto a questa generazione ma gli diamo fiducia, perchè i colpi ci sono. Manca ancora la continuità, fondamentale per un giocatore che vuole diventare il nuovo numero 1 del mondo.

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