Signore e signori eccoci qui pronti a rivivere insieme le emozioni che ci ha regalato questa edizione degli Internazionali BNL d’Italia 2020. Quello di Roma si dimostra sempre un torneo ricco di fascino, ma quest’anno si è rivelato ancora più entusiasmante del solito, travolgendoci tutti con i suoi inaspettati colpi di scena e conquistandoci tutti con i suoi meravigliosi colpi di tennis.
Il primo turno scorre rapido, senza particolari sorprese, nel rispetto della maggior parte dei pronostici. Passano cinque italiani su otto: Fognini, Berrettini, Sonego, Sinner e anche un redivivo Cecchinato. Non ce la fanno Filippo Baldi, Lorenzo Musetti e Andreas Seppi, sconfitti rispettivamente da Alex de Minaur, Borna Coric e Benoit Paire.
Ai sedicesimi assistiamo alle prime uscite inaspettate: saluta troppo presto il foro italico il nostro Jannik Sinner, che soccombe in malo modo sotto i colpi tutt’altro che irresistibili del francese Jeremy Chardy. Sconfitto in 4 set e mai entrato veramente in partita, il giovane tennista altoatesino fatica fortemente a mettere in difficoltà il suo avversario, che ne approfitta e si limita a farlo sbagliare. Brutta stagione fin qui per la promessa azzurra. Per gli altri tennisti nostrani pochi sussulti: Fognini vince e convince su David Goffin. Grande partita quella di Fabio, che qui a Roma trova grande felling e tanta motivazione. Vince anche Berrettini contro Cameron Norrie; così come Sonego, che si impone su un solido e caparbio Carreno Busta. Perde invece Cecchinato, contro Casper Ruud, e i fantasmi del passato non sembrano ancora svaniti. Era apparso determinato durante le qualificazioni, ma già dal primo turno la sua condizione non convinceva pienamente. È un giocatore ancora non ritrovato.
Tra i big da segnalare l’inaspettata battaglia molto combattuta tra Fernando Verdasco e Novak Djokovic. Il trentaseienne spagnolo ha dimostrato una grande forma fisica, tenendo botta contro il numero uno al mondo e costringendolo al quinto set. Tra gli eliminati di prestigio: Daniil Medvedev, che, dopo l’eliminazione al primo turno dello scorso anno, conferma lo scarso felling con questo torneo; Stan Wawrinka, battuto da uno scatenato Alex de Minaur, e infine Diego Sebastian Schwartzman, punito dall’indomito Nick Kyrgios. In scioltezza, invece, il sovrano del regno della terra rossa, Rafa Nadal, contro un brioso ma innocuo Taylor Fritz; così come sua maestà Roger Feder, presentatosi a sorpresa al Master 1000 di Roma, inizialmente fuori dal suo programma, contro Kohlshreiber, surclassato in poco più di un’ora. La presenza di Roger ha infiammato i cuori di tutti gli appassionati, consci delle sue scarse possibilità di vittoria, ma entusiasti di poterlo ammirare.
Il tempo a Roma in questi giorni è meraviglioso; la memoria dei disagi dello scorso anno, però, è ancora viva. Gli ottavi rappresentano sempre il primo momento decisivo: o si conquista un posto tra i grandi o si precipita inesorabilmente, proprio quando si cominciava a fare sul serio. Dei tre italiani cade solamente Berrettini, sconfitto severamente da Stefanos Tsitsipas per 6-2, 6-2. Accede dunque ai quarti Lorenzo Sonego, dopo aver combattuto strenuamente contro Karen Chacanov. Partita mozzafiato tra i due, due ore e trenta di gioco: 5 match point salvati da Lorenzo nel tie-break decisivo, che poi conquista la vittoria alla sua prima occasione. Vince anche Fognini, che soffre decisamente meno contro un appannato Grigor Dimitrov e la chiude in due set (6-3, 6-4), confermando la sua ottima condizione fisica e mentale.
Djokovic passeggia comodamente contro Coric; Nadal regala un set a Gael Monfils, ma poi diventa isuperabile, sfiancando spietatamente il francese; Dominc Thiem rischia qualcosa contro un ottimo Nick Kyrgios, che lo mette in seria difficoltà nei turni di servizio giocando d’anticipo. L’austriaco resiste come può all’iniziale assalto del suo avversario, poi però trova più spazi, trova grande profondità, manda Kyrgios fuori fase e comincia a macinare punti. Finisce 4-6, 7-5, 6-2, encomiabile però (si fa per dire) l’atteggiamento dell’australiano, che, nonostante le evidenti difficoltà del terzo set, ha solo spaccato una racchetta e non ha urlato contro nessuno. Continua la sua corsa anche Roger Federer, imponendosi nettamente su De Minaur; non ce la fa invece Sasha Zverev che, a sorpresa, viene sbattuto fuori da un eccezionale Auger-Aliassime. Zverv è in caduta libera, Felix è in ascesa.
Ma ecco che arrivano i quarti di finale: il momento della verità, il momento dei colpi di scena più eclatanti. Primo tra tutti il drammatico incidente occorso al giovane talento canadese Felix Auger-Aliassime, che, durante il secondo set del match contro Roger Federer, ha subito un brutto infortunio nel disperato tentativo di recuperare un fenomenale dritto inside-out del maestro. La palla era tesa e forte, all’incrocio della linea di fondo; la corsa forsennata di Felix per arrivare sulla palla è stata inutile, al momento del mancato impatto con la pallina è scivolato violentemente a causa dello sforzo; perdendo l’equilibrio non è riuscito ad arrestare la corsa in sicurezza e purtroppo è finito di testa contro le insegne a bordo campo. L’impatto non è stato brutale, ma comunque forte abbastanza da stordire il ragazzo, che ha dovuto abbandonare il campo scortato da due assistenti e da Federer stesso, corso in suo aiuto. Le conseguenze per Felix per fortuna non sono state gravi, ma non ha più potuto proseguire la partita. Dunque Federer, dopo un solo set vinto, accede alle semifinali.
Nelle altre partite non mancano emozioni: i due tennisti azzurri rimasti in gara richiamano grande entusiasmo, ma la sfida è tutt’altro che semplice, soprattutto Sonego è chiamato all’impresa. Lorenzo infatti affronta il re di Roma, colui che possiede la racchetta del potere: Rafa Nadal. Nonostante la tenacia e la resistenza del nostro giocatore, la partita non è praticamente mai in dubbio. Rafa porta subito il gioco sui suoi binari, schiaccia Sonego a fondo campo, lo bombarda da ogni lato senza dargli respiro. Lorenzo non molla, corre su ogni palla, lascia Nadal quasi incredulo per lo sforzo fisico che sta lasciando sul campo, ma la furia dello spagnolo non può essere arginata a lungo. Nel primo set riesce a difendere con grande cuore fino a portarsi al tie-break, poi perso 2-7. Nel secondo Nadal gioca più d’astuzia e la chiude presto con un secco 6-2.
Meravigliosa la prova di Fabio Fognini; il suo grande ostacolo si chiama Stefanos Tsitsipas; sì, di nuovo lui, il destino ha voluto che a distanza di un anno i due si rincontrassero sul rosso del Foro Italico. Lo scorso anno agli ottavi aveva vinto il greco, ora Fabio ha la chance per la rivincita. E in effetti sembra proprio intenzionato a prendersela: parte subito forte con un gioco d’attacco che costringe Tsitsipas a giocare due metri fuori dalla linea di fondo. Il greco sbaglia molto, Fabio ne approfitta conquistando due break e vincendo il primo set. Sugli spalti la folla è in delirio: i colpi a sorpresa di Fabio infiammano le tribune del centrale, e la carica di adrenalina lo spinge a portarsi avanti anche nel secondo. Stefanos, però, non ci sta e comincia a insistere con il suo gioco; cambia la partita, cambia l’atmosfera: il greco comincia a frustare da fondo campo e Fognini non è solido in risposta, così, in piena fiducia, strappa il primo servizio all’italiano e vince il secondo set. Il terzo è il più combattuto; una lotta serrata e spietata, Fabio le prova tutte per portarsi in vantaggio: palle corte, smorzate improvvise, rovesci lungo linea… è una partita pazzesca, tutti con il fiato sospeso. Ad ogni magia di Fabio, Stefanos risponde prontamente. Tutto si decide all’ultimo tie-break. Il clima è surreale, il pubblico quasi trattiene l’esultanza ai punti di Fognini, non si vuole sconcentrare i giocatori. Ma sul secondo mini-break consecutivo del tennista ligure… viene giù lo stadio. Siamo sul 6 a 3 per lui e ha la battuta. Tre match point, due servizi a disposizione. Doppio fallo. 6 a 4. Non vola una mosca. Sbaglia la prima. Qualcuno inizia a scuotere la testa. Fabio sorride beffardo, dice qualcosa, non si capisce. Attimi lunghissimi. Seconda, buona, parte lo scambio. Dritto incrociato micidiale di Fabio, l’avversario ci arriva. Palla corta… non ce la fa ad arrivare, invece si, di un soffio… Fabio è lì sotto rete, volè, campo libero, punto! Match poit, ce l’ha fatta! Lo stadio esplode, è una bolgia! Semifinale.
Nell’ultima partita altro colpo di scena: la testa di serie uno, Novak Djokovic, eliminata da uno strepitoso Dominic Thiem. Partita agguerrita, ma sempre in pugno all’austriaco, che doma il fenomeno serbo con un gioco micidiale. Thiem non concede nulla, chiude ogni spazio e non sbaglia una palla. Solido, dinamico e spietato. Djokovic combatte ma non riesce a resistere all’inaspettata foga del rivale. Doppio 6-4 e meritatissima semifinale.
Nella giornata di sabato non è il tennis il protagonista, ma la piaggia a dirotto. Piove quasi tutto il giorno, partite rinviate alla sera. Si teme uno slittamento, proprio il giorno prima della finale. Sul tardo pomeriggio, però, il tempo sembra reggere. Scendono in campo i primi semifinalisti: Rafa Nadal e Dominic Thiem, il sovrano e l’erede al trono. Una delle migliori partite della stagione. In campo due fuoriclasse assoluti che si danno battaglia con un’intensità straordinaria. I primi due set si chiudono entrambi al tie-break, combattuti fino all’ultimo punto. Uno pari, si va al terzo. La prova dell’austriaco fin qui è perfetta, Nadal deve davvero superarsi per conquistare il punto. Dopo aver eliminato Djokovic, continua la tras agonistica di Dominic, che mette in seria apprensione anche lo spagnolo. Sul 4 pari conquista il primo fondamentale break della partita, si porta in vantaggio e comincia il suo turno di servizio. Al primo vero grave errore, dunque, Nadal viene punito e vede sfuggirgli la partita di mano. Nel game decisivo, nel momento del primo sorpasso della partita, nel momento decisivo, Thiem reagisce da campione e si aggiudica la partita. Incredibile, che spettacolo. Eliminato il detentore del titolo, eliminato l’imperatore della terra rossa. Vince l’allievo.
Ma non finiscono qui le palpitazioni; in serata scendono in campo i secondi semifinalisti: Fabio Fognini e Roger Federer. È Roger a partire meglio e a imporre il suo controllo: vince agilmente il primo set 6 a 2, lasciando Fabio stordito e probabilmente con le idee molto confuse. Il momento decisivo, però, arriva al quinto gioco del secondo set su due pari: serve Roger, doppio fallo, 15-30. Serve ancora, buona. Grande risposta profondissima di Fabio, lo svizzero la manda fuori. 15-40. Per la prima volta Roger diventa fragile, vincibile. In un attimo la partita cambia, adesso sembra tutto possibile. Serve, out. Seconda, buona, rischia un azzardato serve and volley… passate meraviglioso di Fabio… riga, punto. Guadagna il primo break, adesso è tutto nelle sue mani. Conferma il break al servizio, 2-4. Federer è ancora lì, tiene il servizio. Poi il secondo colpo di scena: controbreak, 4 pari. Sta succedendo di tutto. Poi però accade l’impossibile: secondo break di Fognini, 4-5, e poi vittoria del secondo set, 4-6. Si decide tutto al terzo. Sugli spalti i cuori palpitano; comunque vada sarà emozionante per tutti. Fabio parte alla grande e si porta subito sul 2 a 0. Federer avverte qualche fastidio muscolare alla coscia. Non molla, onora la partita. 2 a 4 per l’italiano, che non molla un punto e punisce l’ormai quasi innocuo avversario. Federer si affida al servizio e riesce ad evitare un ulteriore allungo del rivale, ma sa di non poter recuperare lo svantaggio. L’epilogo è solo rimandato. Si chiude sul 4 a 6 per Fognini che trionfa a sorpresa e conquista la sua prima prestigiosa finale a Roma. Il pubblico in piedi ad applaudire, con i brividi a fior di pelle per ciò che è appena accaduto in campo. Si applaude la vittoria e la prestazione di Fognini e si applaude la bravura e la sportività dell’ineguagliabile Roger Federer.
È domenica, è tempo di finale. Finale inaspettata: Fabio Fognini contro Dominic Thiem. Entrambi in condizione devastante. Fin qui è stato un fantastico torneo, e si preannuncia una finale scoppiettante. Si comincia in grande equilibrio, nessuno preme troppo sull’acceleratore. Lunga fase di studio, forse anche tanta emozione. Si arriva al tie-break. Un doppio fallo costa caro a Fabio, Thiem non perdona e vince il primo set. Si combatte in parità anche nel secondo, nessuno concede nulla. Di nuovo tie-break. Questa volta Fabio si inventa un punto clamoroso con una smorzata impossibile, ed è mini break. Ma non si accontenta, sul secondo servizio di Thiem gioca un rovescio lungo linea imprendibile. 3 a 0 subito. Finisce 7 a 4 per lui. Terzo set. Sugli spalti si esulta e si soffre, in campo di combatte con ogni forza. Nel terzo, però, qualcosa cambia: Thiem è indemoniato, gioca ad un ritmo impressionante; Fognini risponde a fatica a questa furia. Attacca un metro dentro il campo, schiaccia Fognini e non lo fa più ragionare. Diventa devastante anche in risposta. Difficile contenerlo. Ma di certo Fabio non molla: se non può superarlo con il gioco, prova a metterlo in difficoltà spezzando il ritmo. Resiste bene all’assalto, ma sembra ormai impossibile batterlo. E poi accade l’inevitabile: break di Thiem sul 4 pari, il moto d’orgoglio di Fognini non basta. Crollano i sogni di gloria, lo sconforto di Fabio è evidente, ma non molla. Combatte fino alla fine, tra gli applausi commossi e commoventi di tutto il pubblico. Annulla il primo dei tre match point, ma sul secondo arriva l’ACE… Dominic Thiem è il nuovo re di Roma… tutti ammutoliti… onore al vincitore, arrivano gli applausi. Fabio si butta a terra stremato; il sogno era lì ad un passo, l’aveva sfiorato. Si alza a guardare gli spettatori, li applaude e li ringrazia, le lacrime gli rigano il volto. Stringe la mano al vincitore. Titolo meritato, Thiem è stato devastante per tutto il torneo, ma tutti sognavamo di vedere Fabio Fognini alzare quella coppa dopo una scalata così avvincente. L’impresa resta incompiuta. Ci avevamo creduto…
Si chiude così una settimana di tennis stupenda. Si chiude così una memorabile edizione degli Internazionali d’Italia. Adesso ci prendiamo una pausa per riprenderci. Da qui è tutto, al prossimo anno. Passo e chiudo!