Questa edizione del torneo di Miami è già passata alla storia per John Isner, autore di una cavalcata verso la finale caratterizzata da soli tiebreak. Il campione in carica del 2018 – il primo americano dal 2003 a raggiungere per due volte consecutive la finale del masters 1000 della Florida – era già ricordato per i tiebreak da Wimbledon 2010, ovvero da quella infinita partita contro Mahut: chissà come sarebbe finita con un tiebreak al quinto set. Inoltre, Isner detiene il record di tiebreak vinti – 212 – a fronte dei soli 114 persi: numeri pazzeschi!
Molti tennisti si sciolgono nel momento decisivo del set, quando tutto si gioca su pochi punti, mente Isner pare esaltarsi quando la partita è sul filo di lana. Su 26 finali ATP raggiunte dall’americano, ben 18 hanno avuto almeno un tiebreak disputato. La percentuale è ancora più impressionante se si considerano le finali vinte da Isner: su 14 trionfi, 9 hanno avuto come protagonista i tiebreak.
Il classe 1985 ha dimostrato – anzi, ha ribadito – il suo feeling con i tornei a stelle e strisce. Nonostante tutte le partite abbiano un punteggio finale identico, Isner ha dimostrato di avere cinismo e freddezza per domare sia giocatori esperti e navigati – come i due spagnoli Bautista Agut, autore dell’eliminazione del numero uno Djokovic, e Ramos – sia giocatori in rampa di lancio col morale alle stelle – su tutti, il canadese Auger Aliassime – riservando a qualsiasi avversario gli capitasse sulla strada lo stesso implacabile trattamento. Stasera alle 19 ora italiana, Isner va alla ricerca del suo 15esimo titolo, opposto all’esterno Federer in cerca del suo 101esimo. Chissà se la finale seguirà l’andamento di tutto il torneo oppure per la prima volta si uscirà dalla zona di comfort dell’americano.