Al termine di un’intensa settimana di partite che hanno laureato il numero uno Rafa Nadal vincitore per la seconda volta in quel di Pechino, diamo i voti a coloro che si sono distinti, in negativo e in positivo, agli appena conclusi China Open.
NADAL – Voto 10. Sembrava fosse destinata a finire anzitempo l’avventura di Nadal a Pechino, ma come sempre il 31enne maiorchino è stato capace di stupirci con effetti speciali (che per lui tanto speciali non sono). Ha salvato due match point nel suo match d’esordio contro Pouille, e dal punto del 7-6 in suo favore al tie-break del secondo set di quella partita è stato praticamente impeccabile per tutto il torneo. Ha battuto agevolmente Khachanov facendogli capire che, in quanto NextGen, deve appunto ancora aspettare un po’ prima di poterlo impensierire, e ha poi sconfitto in due set anche Isner, match insidioso perché alla Laver Cup era stato l’americano a vincere. Ha perso un set contro Dimitrov in semifinale, dopo il quale ha ritrovato subito la strada maestra che lo ha portato dritto alla finale. Il monologo di ieri contro Kyrgios gli è valso il massimo dei voti. E il titolo numero settantacinque in carriera. Perfetto.
KYRGIOS – Voto 7.5. Attento, concentrato e cinico. Fino alla finale. Nick ha giocato un bellissimo torneo costellato di vittorie importanti, su tutte quella in due set contro un Sascha Zverev annientato. È stato “agevolato” dalle cattive condizioni di Darcis ai quarti, al quale non aveva comunque concesso neanche un game prima del ritiro, ma che in una situazione normale avrebbe potuto metterlo non poco in difficoltà. Ma si sa, nella vita (e nel tennis) ci vuole anche la fortuna. Nella finale di ieri contro Nadal, però, ha di fatto giocato solo un game, per poi uscire mentalmente da un match che gli poteva regalare davvero delle grandi soddisfazioni. Per quanto riguarda le prestazioni canore ai cambi campo, beh, il dieci è d’obbligo.
POUILLE – Voto 6-. È stato eliminato al primo turno ma la sua unica partita gli consente l’ingresso diretto in queste pagelle. Ha avuto due match point contro il favorito e numero uno del mondo Nadal, malamente sprecati commettendo degli errori non forzati che gli sono costati il set e poi il torneo (anche lo stesso Rafa, comunque, ci ha messo del suo). Quello che gli resta è un set vinto contro il numero uno del mondo, che, visti i tempi, non è comunque roba da poco. Protagonista mancato.
A. ZVEREV – Voto 5+. Gran tennis, finchè non ha trovato chi davvero avrebbe potuto farlo capitolare. Proprio quando sembrava essere in grado di smentire le critiche dell’ultimo periodo che lo dipingevano come “in calo”, Sascha è crollato sul più bello ed ha assistito, dal campo, quasi impotente alla cavalcata di Kyrgios. È giovanissimo e avrà tempo per rifarsi, ma da lui ci si aspetta molto, molto di più. Per la sufficienza, si prega di ripassare.
FOGNINI – Voto 6. Merita la sufficienza il “nostro” Fogna, che ha perso contro il numero quattro del mondo Sascha Zverev dopo aver vinto una partita che sulla carta sembrava piuttosto complicata contro Robin Haase, tennista contro il quale in tre incontri non aveva mai vinto, non lasciandogli neanche un parziale. Permetteteci uno strappo alla regola e di inserire nel giudizio anche la partita di ieri contro Fernando Verdasco, che sembrava aver preso davvero una brutta piega, e in cui ha anche rimontato un set. Dopo gli infausti US Open, ora Fabio sembra essersi ritrovato.