Boris Becker e Stefan Edberg hanno segnato il tennis degli anni 80 e 90. Le gesta dei due campioni hanno fatto appassionare milioni di spettatori e contribuito allo sviluppo del nostro sport in questo periodo.
Lo svedese è stato forse l’ultimo interprete del tennis classico ai massimi livelli, mettendo in pratica un serve & volley sia sulla prima che sulla seconda di servizio su ogni superficie di gioco. La bellezza del suo rovescio ad una mano ed i “ricami” nei pressi della rete non hanno trovato eguali almeno fino all’avvento di Roger Federer nel circuito.
Il tedesco è invece ricordato come uno dei piú grandi interpreti del servizio, che gli è valso il soprannome di “Boom Boom”, e ha messo in pratica un gioco di potenza ed attacco per quasi due decenni. Boris era inoltre dotato di una classe sopraffina, il suo coraggio nei momenti importanti gli ha consentito di vincere partite complicate ed i suoi “tuffi” hanno infiammato gli stadi di tutto il globo trasformandolo in una celebrità nazionale in Germania.
Le carriere dei due giocatori si possono considerare per molti versi equivalenti; entrambi hanno vinto sei prove del Grande Slam, ottenuto le ATP Finals oltre a molti titoli del circuito e raggiunto il numero 1 della classifica ATP.
Ma come si è svolta la loro rivalità negli scontri diretti?
I numeri mostrano 25 vittorie a 10 in favore del nativo di Leimen. Il bilancio complessivo potrebbe far pensare ad un dominio di quest’ultimo ma in realtà non è stato così. Da un’analisi piú attenta si può notare che lo svedese ha spesso superato il suo avversario negli incontri di maggiore importanza, tra i quali 2 finali su 3 a Wimbledon nel triennio 88-90 e nella semifinale del French Open nel 1989. Il campione classe 1966 ha avuto la meglio anche nell’atto conclusivo delle ATP Finals sempre nel 1989. Le finali di tornei ATP vedono Becker in netto vantaggio per 6 a 2, complice anche un ritiro del tedesco nel ATP di Parigi Bercy nel 1990, e gli incontri di Coppa Davis registrano 3 vittorie a 0 sempre per il piú giovane campione di Wimbledon della storia. A partire dal citato confronto parigino, Edberg non è stato piú in grado di impensierire il suo rivale che lo ha battuto negli ultimi 8 matches, tra cui la finale del Queen’s Club Londinese nel 1996, capitolo conclusivo delle loro sfide sul campo di gioco ed anno del ritiro dalle competizioni dello svedese.
L’head to head è a favore di Becker è dovuto essenzialmente alle maggiori soluzioni a disposizione del campione tedesco, essendo superiore in termini di potenza e più solido da fondo campo. Queste caratteristiche gli hanno permesso anche di essere piú longevo rispetto al suo illustre rivale che già a partire dai 26 anni ha iniziato la parabola discendente della propria carriera. Boris invece è rimasto competitivo fino a 29 anni; nel 1996 è infatti riuscito a conquistare gli Australian Open per l’ultima volta ed raggiunto la finale del torneo dei maestri giocando una partita da cineteca persa di misura da Pete Sampras, allora al vertice della classifica.
Gli anni 2014 e 2015 hanno segnato un nuovo capitolo della loro rivalità. Novak Djokovic e Roger Federer hanno infatti ingaggiato rispettivamente Becker ed Edberg come allenatori che si sono confrontati nuovamente in tre finali Majors con en plein a favore del tedesco.
Al di la dei risultati che devono essere interpretati e contestualizzati, i due fuoriclasse hanno messo in scena una delle piú belle rivalità della storia del tennis e hanno ispirato le generazioni future di tennisti ed appassionati.