Jannik Sinner e Carlos Alcaraz hanno dato vita ad incontri di massimo livello nel corso dell’ultima stagione e la loro rivalità, già molto avvincente, caratterizzerà sicuramente gli anni avvenire.
L’altoatesino, classe 2001, è una realtà affermata del circuito; ha conquistato 6 titoli ATP, raggiunto i quarti di finale in tutti i majors, ottenuto la top 10 nel corso del 2021 e partecipato alle ATP Finals sempre in tale anno. Il 2022 è stato un anno di transizione, nel quale ha alternato ottime prestazioni a risultati deludenti, complici anche i costanti infortuni che hanno colpito il nostro giocatore. Quest’ultimo ha chiuso la stagione al numero 15 ATP, risultato non all’altezza delle aspettative di inizio anno, ma che comunque lo consolida in una buona posizione della classifica.
Lo spagnolo, al contrario, ha vissuto la miglior stagione della sua giovane carriera, conquistando il suo primo torneo del Grande Slam a New York, la prima posizione mondiale e battendo tutti i giocatori piú forti, inclusi Novak Djokovic e Rafael Nadal. Il classe 2003 ha terminato l’anno al vertice del Ranking ed è diventato il piú giovane tennista a compiere questa impresa a soli 19 anni.
La rivalità tra questi due campioni conta già 4 precedenti a cavallo tra il 2021 e 2022; il bilancio è in perfetta parità con 2 vittorie a testa. Jannik ha superato il suo avversario negli ottavi di Wimbledon in 4 set e si è ripetuto poche settimane dopo con la vittoria nella finale dell’ATP di Umago. Lo spagnolo ha invece vinto il loro primo confronto al Master 1000 di Parigi Bercy nel 2021 e si è preso la rivincita a livello Slam nei quarti di finale del recente US Open, dopo un’incredibile maratona nella quale ha annullato un match point.
I precedenti indicano pertanto un perfetto equilibrio tra i due giovani giocatori, nonostante Alcaraz abbia ottenuto risultati ben piú significativi rispetto al nativo di San Candido. I due hanno uno stile di gioco molto simile basato su fondamentali molto solidi, capacità di accelerazioni da entrambi i lati ed ottimi schemi difensivi grazie alla loro mobilità sul campo. Il teenager spagnolo è stato però capace di mettere in scena un gioco complessivamente piú aggressivo ed una personalità in campo maggiore che gli ha consentito di ribaltare molte partite in condizioni di punteggio difficili ed ottenere i risultati descritti. Entrambi hanno ampi margini di miglioramento tecnico ed un team molto forte alle loro spalle che li aiuterà molto in questo scopo. Il gioco a rete, specialmente per il tennista italiano, rappresenta un vero e proprio tallone d’Achille ed un’area sulla quale investire tempo al fine di facilitare la chiusura di punti nei quali ha un’inerzia positiva. Il nativo di Murcia è stato capace di mettere in scena efficaci schemi offensivi ma comunque il gioco al volo rappresenta un aspetto da migliorare. Considerazioni analoghe possono esprimersi sul loro servizio che, nonostante sia molto potente, manca spesso di accuratezza e sia soggetto a doppi falli con il risultato di concedere molte occasioni ai propri avversari. La loro sfida agli US Open, ad esempio, ha registrato uno score Aces/DF 8-11 per Sinner e 5-5 per Alcaraz, oltre ad un totale di 41 break points concessi ed una % di realizzazione di punti sulla prima di servizio modesta per tennisti di questo calibro (rispettivamente 64% e 63%). Il rovescio tagliato è un’altra area da affinare per i due campioni che sono perfettamente solidi con questo fondamentale in top spin ma potrebbero utilizzare questo colpo piú frequentemente in modo difensivo o per “spezzare” il ritmo ai propri avversari.
In conclusione, dal punto di vista tecnico, i due giocatori possono progredire ulteriormente e consolidare i loro ottimi risultati già ottenuti. Difficile fare previsioni su come la loro rivalità possa evolversi date le molte variabili da tenere in considerazione, infortuni compresi. Sinner ha dimostrato di essere in grado di sostenere l’intensità di gioco del n.1 al mondo e di poterlo battere anche in una stagione nella quale non è stato in grado di esprimere il proprio potenziale.
Le loro personalità, il carisma, oltre al loro gioco moderno li ha trasformati in due personaggi simbolo del nostro sport e questo confronto scriverà ancora pagine importanti della storia del tennis.