Si era dato come termine della carriera la partecipazione, l’ottava nello specifico, a quella che è considerata la manifestazione sportiva per eccellenza ovvero l’olimpiade, il rinvio al 2021 però sconvolge i piani di Leander Paes.
L’indiano, specialista nel doppio, voleva concludere a Tokyo la sua carriera ma ora si trova davanti ad un bivio, aspettare il prossimo anno o chiudere così senza nemmeno giocare.
“E’ molto difficile, ci si prepara duramente per l’olimpiade, siamo fermi già da un mese e ancora non sappiamo quanto lo staremo ancora devo applaudire il CIO e il Giappone per la scelta fatta nonostante gli interessi economici in campo. Al momento ancora non so cosa fare, mio padre insiste perché continui, il mio team vorrebbe vedermi ancora in campo per l’ottava olimpiade. Al momento mi sto concentrando sul lavoro senza tennis e nel mentre valuterò la decisione, vedremo se trasformeremo questo grido strozzato in un urlo degno di nota.”
Accantonato un attimo il discorso tennis, il tennista indiano poi parla di questa emergenza mondiale che ha bloccato tutti non solo il mondo sportivo.
“Ho scelto di rimanere a casa, utilizzando tutti i mezzi di comunicazione, video conferenze e posta elettronica per rispettare le normative. Sto pensando anche al mio post tennis, agli impegni che ho già preso, sono in un periodo di transizione. Ho un padre che ha 75 anni e una figlia di 13, sono passato in un momento ad esser in viaggio per 40-45 settimane l’anno ad esser sempre a casa cercando di non far mancare nulla a nessuno.”
Paes ha vinto il bronzo ad Atlanta 1996 in singolare.