La finale del Masters 1000 di Monte-Carlo ha messo in luce due tra i talenti più brillanti del tennis mondiale: Carlos Alcaraz e Lorenzo Musetti. Dopo una battaglia intensa, a spuntarla è stato lo spagnolo, che ha avuto la meglio in tre set (3-6, 6-1, 6-0). Ma oltre al punteggio, è la qualità espressa e il percorso dell’azzurro ad aver attirato l’attenzione degli addetti ai lavori — tra cui Ivan Ljubicic, ex tennista e oggi osservatore acuto del circuito ATP.
Nel commentare la prestazione dell’azzurro, Ljubicic ha sottolineato come Musetti sia ormai entrato stabilmente tra i giocatori in grado di competere ai massimi livelli. “Penso che Musetti, già da un po’, sia diventato un giocatore che può iniziare a pensare di vincere i tornei”, ha affermato con convinzione.
La finale contro Alcaraz, per lunghi tratti combattuta, ha visto l’italiano iniziare con un ottimo approccio, aggiudicandosi il primo set. “Bisogna lottare come ha fatto Lorenzo nel primo parziale, aspettando e trovando le soluzioni giuste per cambiare l’inerzia dello scambio”, ha osservato il croato, sottolineando la maturità tattica mostrata da Musetti nei momenti iniziali del match.
Tuttavia, con l’inizio del secondo set, il copione è cambiato drasticamente. Alcaraz ha aumentato l’intensità, prendendo subito il controllo degli scambi. “Quando Carlos ha alzato nettamente il livello nel secondo parziale, è uno spettacolo da vedere, ma allo stesso tempo non vuoi mai essere dall’altra parte della rete”, ha spiegato Ljubicic, riconoscendo la straordinaria capacità dello spagnolo di alzare il ritmo e aggredire subito dopo il servizio.
Nel terzo set, Musetti ha iniziato a soffrire visibilmente. La condizione fisica ha avuto un peso determinante: “Alla fine nel terzo set ha fatto fatica a tenere su la partita, che è scivolata via piuttosto facilmente. Lo capiamo, perché è una situazione complicata contro un giocatore fortissimo”.
Il 23enne di Carrara, però, ha mostrato grande resilienza durante il torneo, conquistando la finale grazie a una serie di rimonte che hanno richiesto sia lucidità mentale che tenuta atletica. “È un discorso fisico ma anche mentale, perché andare sotto e cercare di recuperare, trovando il modo di rimetterla in piedi, è molto difficile”, ha aggiunto Ljubicic, lodando lo spirito combattivo dell’italiano.
Al di là della sconfitta, la prestazione di Musetti conferma una crescita costante e un’identità di gioco sempre più definita. I segnali lanciati a Monte-Carlo lasciano intendere che il tennista italiano è vicino a compiere il salto definitivo. “Contro un giocatore fortissimo come Alcaraz ci voleva un Lorenzo al 100%”, ha ribadito Ljubicic, ma il messaggio di fondo è chiaro: Musetti ha ormai le carte in regola per ambire ai titoli più prestigiosi del circuito.
Con la consapevolezza acquisita, una solidità mentale in crescita e un tennis elegante e completo, Lorenzo Musetti sembra davvero pronto per salire il prossimo gradino. E questa finale potrebbe rappresentare solo l’inizio.
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