L’ex campione croato ed allenatore del numero 6 al mondo Milos Raonic risponde alle critiche arrivate al suo allievo in settimana. Il potente canadese è stato accusato di essere noioso e monotono durante le sue partite giocate quasi interamente al servizio.
In un intervista al famoso quotidiano francese L’Equipe, Ivan Ljubicic difende a spada tratta il suo allievo Milos Raonic, parlando dei sacrifici e i progressi che il ragazzo ha fatto per arrivare al sesto posto nel ranking mondiale. L’ex tennista assicura che i giocatori noiosi per lui sono altri, a cominciare da Novak Djokovic e Andy Murray. Il nome di Ljubicic è l’unico, oltre a quelli di Djokovic, Federer e Nadal, a comparire nell’albo d’oro degli ultimi dieci anni di Indian Wells, perciò non ha paura di dire la sua e parlare chiaro.
Quando gli viene chiesto se Milos si stia di fatto avvicinando al livello dei top-players dopo aver battuto Federer a Bercy lo scorso anno e Nadal la settimana scorsa in California, Ivan risponde: “Sono piccoli passi, ma Milos è sempre lì e in ogni torneo è apparso migliorato rispetto ai precedenti. Abbiamo fatto molti cambiamenti nel suo gioco nel corso dell’ultimo anno, anche per quanto riguarda la tecnica. Battere Nadal ad Indian Wells è un grande passo, anche perchè i Fab Four non regalano nulla, così come 15 o 20 anni fa facevano Agassi o Sampras”. Ljubo ha aggiunto anche che per Raonic ora è il momento di dimostrare che può anche superare la soglia del Grande Slam: “Non ha mai battuto Djokovic e affrontarlo in Australia, terreno fertile per il serbo, nei cinque set è stato molto difficile soprattutto dal puntodi vista mentale“.
I colloqui con il coach sono stati fondamentali nel cambio di gioco di Raonic durante tutto il tempo in cui hanno lavorato insieme. “Ora è cinque passi più avanti di prima: giocava molto indietro e colpiva con molta rotazione, è una tattica facile, non poteva andare avanti solo così. Inoltre non si muoveva bene, faceva l’opposto di quello che reputava giusto. Anche se per me, quando sei alto due metri (1,96 m per l’esattezza), è molto difficile giocare bene. Il suo ex allenatore Galo Blanco non era d’accordo con me, però l’ha portato ad essere numero 15 del mondo da numero 300, giù il cappello“.
Una cosa di Raonic che è saltata all’occhio recentemente è quanto sia concentrato durante le pause, e soprattutto i suoi gesti con le mani, come se stesse suonando un pianoforte sulle sue ginocchia. Ivan Ljubicic dice a riguardo: “Sta lavorando mentalmente con qualcuno. Non è uno psicologo, o cose del genere: semplicemente Milos ha scoperto che questo rituale ha molto effetto su di lui. E’ rimasto di ghiaccio di fronte a Nadal grazie a questo: il suo obbiettivo è quello di conoscersi meglio, infatti ha cambiato anche abitudini alimentari, oltre che la sua tecnica. E’ una persona molto determinata e aperta“.
Ivan spiega, inoltre, che Raonic è estremamente disciplinato e talvolta ha difficoltà a capire che ha bisogno di riposo: “Spesso abbiamo problemi a dirgli basta, è alto due metri e pesa cento chili, eppure non capisce quanto sia importante riposare, pensa che sia una perdita di tempo. Non stacca mai la spina“.
Infine, ecco la risposta alle accuse di coloro che etichettano Milos Raonic come noioso: “Quando vedo giocare Nishikori penso che potrebbe essere ancora più spettacolare. Ognuno ha le sue armi. Milos usa il suo servizio così come Kei usa il suo rovescio: non deve chiedere scusa per la potenza che ha. E soprattutto lui non è solo questo, sappiamo tutti che esistono molti giocatori che sono alti due metri ma che non sono per nulla allo stesso livello. Se tutti quelli che lo criticano venissero a vedere Milos giocare, cambierebbero idea. Alcune persone preferiscono vedere giocare Djokovic e Murray piuttosto che Raonic, ma per me sono loro ad essere noiosi“.