Lleyton Hewitt, prossimo al ritiro definitivo dopo gli Australian Open, ha rilasciato una bellissima intervista al The Herald Sun con cui ha ripercorso le tappe fondamentali della sua storia. “Credere in me sin da giovanissimo è stata la mia carta vincente”. E come dargli torto: il record di tennista più precoce di sempre a raggiungere la vetta del ranking (a soli 20 anni) è suo e chissà per quanto ancora lo sarà. A 21 anni, con due Slam già in tasca (Us Open 2001 e Wimbledon 2002) sembrava lanciato verso un futuro dominio che poi, nei fatti, non c’è stato. A 15 anni partecipa per la prima volta al torneo del suo cuore, tra poche settimane li saluterà alla ventesima edizione dopo aver centrato la finale nel 2005, raggiunta superando ai quarti Nalbandian e in semi Roddick. E pensare che il tennis non fu nemmeno il suo primo amore: “Amavo il football australiano, amavo gli sport di squadra”.
Ma nell’intervista c’è spazio anche per molto altro, dai consigli per i ragazzi di Coppa Davis, di cui è capitano da qualche mese, ai complimenti elargiti a Roger Federer passando per le dolcissime parole riservate alla sua Bec Cartwright: “E’ realmente la mia anima gemella, non potrei essere più orgoglioso di starle accanto”. Demistifica la sua immagine di bad boy rivelando un lato del suo carattere piuttosto inedito: “Sono molto timido, so mantenere controllo totale di me se gioco davanti a 20.000 persone che urlano, ma mi imbarazzo tanto quando mi fermano per strada”.
Le parole di Roger Federer di qualche settimana fa sono esemplificative: “Da lui ho imparato moltissimo, soprattutto lo spirito del lottatore e l’etica del lavoro. Nutro infinito rispetto per lui e mi dispiace sapere del suo ritiro. Seguirò con grande attenzione il suo Australian Open”.
Noi di Tennis Circus non possiamo che augurargli un gran match di chiusura nella Rod Laver Arena. Non si vincono 30 titoli Atp, due Slam e due Masters di fine anno per caso. Ricordaci come si fa, Lleyton. Ubriacaci con i tuoi ultimi aggressivi c’mon in faccia agli avversari. Ricordaci ancora i tuoi lob, i tuoi passanti, le tue stoiche difese, eroico Leone di Adelaide.
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