Con ancora negli occhi la splendida partita di Lorenzo Musetti disputata ieri all’ATP 500 di Vienna opposto al tedesco Alexander Zverev, ci apprestiamo ad assistere ad un altro match che promette scintille.
Avversario odierno del genio carrarino in semifinale, quel Jack Draper in grande ascesa che risparmiato da infortuni e malanni vari sta dimostrando di essere veramente un gran bel giocatore.
Due i precedenti a favore dell’inglese, Next Gen 2022 e Sofia 2023, disputati entrambi sul veloce. Se Draper senza problemi fisici è diventato un tennista di caratura superiore, che dire di Lorenzo, che grazie a tanto lavoro e tanta abnegazione, si è trasformato in un giocatore sintetico che neppure ci sognavamo un anno fa?
Aggressivo, sempre in spinta, piedi sulla linea di fondo, il tutto arricchito da un talento naturale che pochi possono vantare. Guidato in panca dal grande Corrado Barazzutti, in campo Lorenzo si è trasformato in un tennista differente. Perde meno le staffe, non lascia un 15 nemmeno morto, la testa sempre sul pezzo.
Corrado, a suo tempo vero fighter del circuito, gli ha trasmesso quella cattiveria agonistica che tanto gli faceva difetto e che gli impediva di mettere il genio al servizio del suo tennis.
Oggi che si vinca o che si perda, è relativamente importante. Lorenzo ormai ha dimostrato una volta di più di essersi trasformato non solo in un giocatore multisuperficie, ma in un combattente che non si arrende mai fino all’ultimo respiro.
E vederlo in azione, mi si permetta, è una esperienza che rasenta il misticismo tennistico. Il suo gioco applicato al tennis moderno è di una difficoltà estrema, perché la velocità della pallina oggi è da Autovelox ad ogni scambio.
Filippo Volandri credo che abbia ormai le idee chiare per le Final 8 di Malaga: Kaiser Sinner condottiero degli azzurri e Leon-Renzo Musetti suo fido luogotenente. E a Novembre in Davis ci divertiremo parecchio.