Sembrava impossibile, ma le strade professionali di Gipo Arbino e Lorenzo Sonego si sono separate. Se il divorzio tra Goran Ivanisevic e Novak Djokovic ha scosso il tennis mondiale, quello tra Gipo e Sonny scuote almeno il tennis italiano. Il giocatore torinese commenta così la propria scelta, anche di vita, su Instagram:
“Caro Gipo. Dopo quasi un ventennio di vita insieme, sento di aver bisogno di nuovi stimoli per la seconda parte della mia carriera. Grazie di cuore per l’incredibile lavoro che hai fatto, per tutti i momenti condivisi insieme e per tutti i risultati ottenuti. Tu non sei solo un coach, sei come un padre, una delle persone più importanti della mia vita. Il nostro rapporto e la mia stima nei tuoi confronti continueranno per sempre. Ti voglio bene, Lori”.
Questo dunque il messaggio con cui Sonego dà l’addio al suo storico coach che lo ha creato come tennista e portato lassù sino al paradiso del circuito ATP. Per pura coincidenza, o forse già la notizia era nell’aria, pochi giorni or sono Filippo Volandri aveva così dichiarato a La Gazzetta dello Sport: “In Italia dobbiamo imparare che ci vogliono più rapporti professionali che personali quando si tratta di allenatori. Noi italiani siamo un po’ così…”. Fischieranno le orecchie pure a Simone Tartarini, coach di Lorenzo Musetti sin dagli albori della sua carriera?
Effettivamente la prima parte di stagione per Sonny non è stata eccezionale, complici anche sorteggi non molto fortunati: probabilmente il torinese è in cerca di nuove motivazioni e nuove vie per scalare la classifica mondiale e qualificarsi alle Olimpiadi di Parigi 2024. Best Ranking n°21 nel 2022, tre titoli ATP all’attivo, Lorenzo purtroppo non è più riuscito a ripetersi a quei livelli eccelsi di rendimento.
Dotato di un fisico bestiale, quasi mai infortunato, piedi velocissimi, ottimo attaccante e grande difensore, è stato frenato in carriera dalla sua più evidente lacuna tennistica, ossia la criticità dal lato del rovescio che lo costringe per scelta obbligata a giocare completamente decentrato sul lato sinistro del campo. Gli avversari ormai lo sanno bene, sanno come affrontarlo e ahimè come batterlo.
Gli stimoli di cui parla Sonny nel messaggio di commiato mi auguro siano anche di natura tecnica. Non so se sia troppo tardi o meno – l’italiano non è più un ragazzino alle prime armi – ma non esiste altro modo di risalire in classifica se non quello di lavorare sul suo fondamentale più debole fino allo sfinimento: un giocatore professionista non deve entrare in campo concedendo in partenza evidenti vantaggi tattici sulla diagonale di rovescio a quasi ogni Top 100 che il tabellone gli riserva in sorte.
È così dopo Giulio Zeppieri affidatosi a Max Sartori, Luca Nardi passato alla scuderia di Giorgio Galimberti, Matteo Berrettini accasatosi con Francisco Roig, per tacer di Jannik Sinner, anche Lorenzo Sonego ha deciso infine con coraggio di avventurarsi in un nuovo percorso tecnico. Per ora manca ancora la nomina ufficiale del nuovo coach, sebbene i giochi sembrino ormai fatti.
L’azzurro tornerà in campo già la prossima settimana in occasione dell’ATP 250 di Marrakech: in Marocco e poi al Masters 1000 di Monte Carlo, il piemontese sarà affiancato solo dal proprio preparatore atletico, ma a partire dal torneo di Bucarest nel suo box si siederà Fabio Colangelo, che già lo aveva accompagnato a Doha e a Dubai e che aveva collaborato in altre occasioni con l’ormai sciolto dinamico duo Gipo-Sonny: in sintesi, continuità nella discontinuità.
Ex giocatore professionista, discreto doppista, milanese, classe 1981, Colangelo è attualmente il direttore tecnico dello Sporting Stampa di Torino, ruolo a cui affianca quello di commentatore televisivo e di coach, come nel caso di Federico Gaio. Sarà lui ad occuparsi di Sonny nel prossimo futuro? Quasi certamente sì e speriamo che il nuovo tecnico, Colangelo o chiunque sarà, riesca a dotare l’italiano di un rovescio all’altezza del suo già ottimo repertorio tennistico.