Tommy Haas ha accettato l’invito del torneo di Vienna e parteciperà così a quello che a sua detta sarà l’ultimo torneo della sua carriera. Il tedesco non scende in campo da Kitzbuhel, dove la sconfitta patita da Struff ha fatto vacillare la sua decisione di ritirarsi.
LE SUE PAROLE – A fine luglio in Austria Haas aveva ammesso di non voler smettere giocando così male insistendo sul fatto che il tennis mostrato contro Struff non lo soddisfaceva per nulla e le sensazioni ricevute sul campo lo spingevano ad avere qualche dubbio in più del previsto.
NIENTE SLAM, MA UNA VITTORIA DI SPICCO – Il tennista di Amburgo ha ammesso di aver il rimpianto di non aver ricevuto una wild-card dagli US Open in modo da poter chiudere la sua carriera in un torneo dello slam. La sua ultima vittoria risale così a Stoccarda quando battè Roger Federer, il suo più grande vanto batterlo nell’anno in cui lo svizzero tornerà poi a vincere Wimbledon.
LA CARRIERA – Haas ha raggiunto in tutti gli slam almeno i quarti di finale dimostrando di essere un giocatore completo e duttile su ogni superificie. All’Australian Open e a Wimbledon vanta addirittura le semifinali, con l’ultimo approdo nel 2009. Il suo best ranking è la posizione numero due, raggiunta nel maggio 2002 e la medaglia d’argento dell’Olimpiade di Sydney 2000 vale più dei 15 tornei conquistati in carriera.
INFORTUNI – Soprattutto la parte finale della sua carriera è stata costernata da infortuni più o meno seri che hanno centellinato le sue apparizioni sui campi: nel 2015 il problema alla spalla aveva fatto pensare tutti al ritiro, ma la forza di volontà del tedesco è stata incredibile e dopo quasi un anno di pausa, è tornato in campo con la stessa voglia di un giovincello.
IL SALUTO DI VIENNA – Vienna, terra di musica e compositori, saluterà così come si deve Tommy Haas, artista dal talento sopraffino e dai colpi incredibili, con la sua ultima sinfonia.
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