Nello sport si sa, ci sono molte leggende e tabù da sfatare. Dalle finali perse della Juventus, dalla maledizione del Benfica di Bela Guttmann, da Simona Halep e il primato in classifica fino alla maledizione della capra di Sianis. Ora sembri che ve ne sia una nuova, appartenente ad uno dei giocatori più forti della storia del tennis, Roger Federer, molto simile alla già nota maledizione Nadal. Già, perché coincidenza o no, Re Roger ha sempre fermato il cammino di un giocatore, che sia stato lui o… il giocatore seguente!
COINCIDENZA? – Ma andiamo a mettere ordine, partendo dal principio. Halle, 2016. Roger Federer non viene da un gran periodo, la forma fisica non è delle migliori e la convinzione dei mezzi sembra sia sparita. In semifinale arriva uno Alexander Zverev in grande spolvero, pronto a scalare le classifiche ed entrare nel tennis che conta. Il tedesco vince al terzo e approda in finale, perdendo però da Florian Mayer al terzo. Sembra tutto normale, ma andiamo avanti. Wimbledon, semifinale del 2016. Milos Raonic affronta Roger Federer, in netta ripresa, dopo un cammino pulito e con un quarto di finale vinto in rimonta contro Marin Cilic. Viene battuto al quinto dal canadese, in grande spolvero approfittando anche dei problemi fisici che logorano lo svizzero durante la partita. Il canadese va in finale, perdendo però malamente da Andy Murray, indomabile per tutto il 2016.
2017, LA CONFERMA- Se non ci credete ancora, vi diamo ancora altri esempi. Quattro le sconfitte del tennista svizzero in questo 2017, ricordato come la rinascita del Re del tennis. Ma gli scivoloni non mancano: Dubai 2017 ne è uno. Federer perde da Donskoy in modo clamoroso, in tre set ed al tie break. Donskoy non è un giocatore impossibile da affrontare, ed infatti il tutto suscita molto stupore. Ai quarti affronterà Lucas Pouille, ma qui Donskoy viene sconfitto in tre set. Non ci credete? Andiamo avanti. Arriva Stoccarda, attesissimo dato che Roger non va in campo per riposare da più di 2 mesi per saltare la stagione della terra rossa. Qui affronta in casa il beniamino del pubblico, Tommy Haas, dove viene eliminato in modo clamoroso e a sorpresa. Turno dopo, Tommy Haas cosa fa? Perde durante i quarti di finale da M. Zverev con un doppio 6-4. Montreal, finale del torneo. In campo ancora Zverev e Federer. I due giocatori sembrano, assieme a Nadal, i due giocatori più in forma della stagione. Finale bellissima ma con un padrone, Alexander Zverev, che vince il suo secondo 1000 della carriera. Partita e torneo dopo, viene sconfitto da Frances Tiafoe al primo turno del torneo di Cincinnati: clamoroso! E per finire, Juan Martin Del Potro e gli Us Open. L’argentino batte Federer durante i quarti di finali in quattro set, sfruttando un momento no del campione svizzero e sfruttando l’entusiasmo della settimana, dopo vere e proprie imprese. Cosa fa il gigante di Tandil il match successivo? Perde, ovviamente.
COINCIDENZA O..?- Analizzando il tutto possiamo dedurre che questo non sia solo coincidenza, o almeno in parte. In alcune partite, alcuni giocatori, successivamente alla partita con Federer, non hanno smaltito le fatiche fisiche e morali che si spendono affrontando un giocatore del calibro di Roger, dato che battere il campione svizzero è il sogno e obiettivo di chiunque. Tralasciando alcuni casi particolari (Del Potro, stanchissimo sin da un paio di giorni, Zverev del 2017, stanco da mesi, non si è mai fermato e ne ha pagato le conseguenze), possiamo quindi dedurre che Roger Federer porti gli avversari a superare l’ostacolo, ad andare oltre il limite, facendone pagare dunque le conseguenze. Maledizione o no dunque c’è di più, non è una semplice statistica o una semplice curiosità. Questo è l’ennesimo esempio di come Federer venga rispettato e temuto da tutti. Altro caso da non sottovalutare è quello di non studiare al meglio il prossimo avversario. Molti giocatori non pensano già alla partita successiva prima di entrare in campo con Federer, e Querrey quando sconfisse clamorosamente Djokovic lo scorso anno a Wimbledon ne è la prova:” Chi affronterò? Non lo so nemmeno io, credevo di fermarmi e di non battere Nole”. C’è di più in una semplice maledizione, c’è molto di più. Chi sarà la prossima vittima?