Da lunedì prende il via una nuova edizione della Rogers Cup, che quest’anno si svolge, a livello maschile, a Montreal. Sui campi canadesi si gioca a tennis dal 1881, e solo Wimbledon e lo Us Open hanno una storia più lunga. Dal 1969, prima edizione dell’Era Open, la competizione non è mai mancata in calendario e ha visto trionfare tutti i più grandi giocatori della storia. Da Rod Laver a John McEnroe, passando per Bjorn Borg e Ivan Lendl, il più vincente con sei titoli tra il 1980 e il 1989. Da diverso tempo è un torneo unico nel suo genere, alternando il torneo maschile e femminile annualmente tra Montreal e Toronto. Dal 2004 dominano ovviamente i Fab Four, con due successi per Roger Federer, tre per Andy Murray e quattro a testa per Novak Djokovic e Rafael Nadal. Jo-Wilfried Tsonga nel 2014 e Alexander Zverev 2017 gli unici a spezzare la tirannia dei quattro campionissimi, che quest’anno presentano ai nastri di partenza il solo Nadal. È proprio lui a comandare il seeding con un tabellone non semplice, in rotta di collisione nelle semifinali con Stefanos Tsistsipas (n° 4), battuto proprio lo scorso anno in finale. Nel quarto di Nadal anche Fabio Fognini, settima forza del tabellone. Marco Cecchinato non sembra invece per far strada nel quarto di Kei Nishikori. Nella bottom half, dominata invece da Dominic Thiem e Alexander Zverev, è presente Matteo Berrettini, al primo torneo dopo Wimbledon.
LA PARTE ALTA – Due le chiavi di lettura possibili per il sorteggio di Rafa Nadal, vittorioso a Montreal già nel 2005 e nel 2013. Sul suo cammino Alex De Minaur, David Goffin e poi Fabio Fognini. Nomi non banali, che potrebbero complicargli non di poco la strada verso il possibile rematch contro Tsitsipas. Allo stesso tempo, tali avversari in ogni caso fornirebbero sicuramente delle indicazioni importanti in vista dello Us Open. Perché Nadal ha detto di sentirsi ancor meglio dello scorso anno, ma solo il campo potrà dire la verità. De Minaur e Goffin non sembrano avere la giusta pesantezza per completare l’exploit, ma l’australiano viene dalla vittoria ad Atlanta, mentre la stagione del belga è sbocciato proprio dopo la sconfitta in quattro set contro lo spagnolo al Roland Garros. Prima di Nadal, per il numero 15 del seeding un avversario però potenzialmente pericoloso come Guido Pella. Fognini, per Nadal è sicuramente il più pericoloso, avendolo battuto già quattro volte e proprio nell’ultima sfida a Monte-Carlo. Il ligure non è sembrato tuttavia al meglio a Los Cabos, fallendo la difesa del titolo e perdendo il posto in Top-10. In ottavi potrebbe inoltre trovarsi di fronte Borna Coric, al primo torneo dopo Halle. Interessante ed equilibrato sembra poter essere anche il secondo quarto di tabellone, che vedrà protagonisti il già menzionato Tsitsipas ma anche il numero 7 del mondo Nishikori. Col forfait di Kevin Anderson sembra essersi semplificato il tabellone del greco, che avrebbe potuto affrontare il beniamino di casa Milos Raonic, spostato invece nello slot del sudafricano come numero 17 del torneo. Il giovane finalista uscente aspetta perciò uno tra Hubert Hurkacz e Taylor Fritz, tennisti comunque scomodi da affrontare sul cemento. In quell’ottavo di finale è peraltro probabilissima la presenza di Gael Monfils, fortunato al sorteggio della vigilia. Non può sorridere pienamente neanche Nishikori, che troverà il vincente del derby francese tra Benoit Paire e Richard Gasquet. Il primo, spesso in grado di mettere in difficoltà il nipponico, potrebbe rivelarsi pericoloso. Ben più temibile però sarebbe Roberto Bautista-Agut, numero 10 del seeding, anche 7 della Race verso Londra. Lo spagnolo esordirà con un qualificato, per poi affrontare uno tra Diego Schwartzman e l’azzurro Cecchinato. Superare il numero 27 del mondo per il siciliano sarebbe una grandissima impresa, date le otto sconfitte consecutive da cui è reduce.
LA PARTE BASSA – Della parte bassa è il primo turno più interessante del torneo, che mette di fronte Grigor Dimitrov e Stan Wawrinka, col secondo che proprio dopo la Rogers Cup dello scorso anno diede dei grandi segnali di ripresa, lottando strenuamente contro Nadal. Il vincitore se la vedrà con il numero 6 del tabellone Karen Khachanov. Quello del russo potrebbe essere ribattezzato come “ottavo di casa”, comprendendo anche il derby tra Vasek Pospisil e Felix Auger-Aliassime e Milos Raonic. Il finalista del 2013 dovrà però vedersela contro Lucas Pouille. Nei quarti, il campione di Parigi Bercy, che difende la semifinale di Toronto, potrebbe affrontare Zverev. Il teutonico, numero 3 del torneo, non è più al livello dello scorso anno, e proprio per questo un suo avanzamento non sembra scontato. Sulla sua strada uno tra Cameron Norrie e Marton Fucsovics, ma negli ottavi anche uno tra Nikoloz Basilashvili, Jan-Lennard Struff ma anche e soprattutto Tsonga. Apertissimo anche l’ultimo quarto di finale, con Dominic Thiem che porta la testa di serie numero 2, ma già all’esordio, con uno tra Denis Shapovalov e Pierre-Hugues Herbert potrebbe avere grattacapi. Eventualmente, poi anche uno tra Marin Cilic e Matteo Berrettini, in ottavi: entrambi dovrebbero attendono però il nome dei rispettivi avversari, che verranno dalle qualificazioni. Nello stesso quarto del finalista del Roland Garros ci sono però John Isner, ancora da valutare dopo la lunga assenza, Daniil Medvedev e Nick Kyrgios. Questi ultimi potrebbero ritrovarsi dopo la finale dell’Atp 500 a Washington, con l’australiano che dovrà comunque affrontare prima il britannico Kyle Edmund.
PRONOSTICO – Difficile ipotizzare un venerdì dei quarti di finale senza Nadal ancora in gara. Fognini inoltre, come già detto non sembra al meglio e contro una versione positiva del campione uscente dovrebbe offrire un livello di gioco su cui alla vigilia del torneo non ci sono garanzie. Lo stesso vale per Kei Nishikori e Stefanos Tsitsipas: se il nipponico è in salute perderlo prima dei quarti è improbabile, mentre Monfils potrebbe sorprendere il greco in ottavi. Il favorito alla semifinale contro Nadal sembra perciò proprio Nishikori, giocatore di una costanza unica se si escludono i tre cannibali. In basso, Wawrinka dovrebbe superare un Dimitrov che è il fantasma di sé stesso. L’eventuale match di secondo turno dello svizzero contro Auger-Aliassime potrebbe risultare decisivo in quella parte di tabellone, ma attenzione al rendimento al servizio di Milos Raonic. Proprio tra l’elvetico e i due canadesi potrebbe nascondersi il nome del tennista presente nelle semifinali, data la mancanza di picchi di gioco per Zverev e Tsonga. Il pronostico più difficile è però quello nell’ultimo quarto di tabellone. Mentre la costanza di Medvedev sembra ovvia, sottovalutare Kyrgios o Edmund sarebbe un grosso errore, molto dipenderà dalla finale di stasera a Washington. Kyrgios permettendo, Medvedev sembra favorito nell’eventuale scontro con Isner. Con un Cilic ancora irriconoscibile e un Berrettini di cui si sa ben poco dopo l’infortunio post-Wimbledon, Thiem dovrebbe arrivare al venerdì nei quarti contro Medvedev. Entrambi ha però fatto molta strada rispettivamente a Kitzbhuel e Washington, il fisico potrebbe perciò incidere non poco.