MASTERS STORY – Djokovic è il nuovo maestro

Federer conquista il sesto titolo prima che il serbo metta a segno la sua doppietta.

Quella che segue è la dodicesima parte del nostro lungo viaggio nella storia del Masters maschile, attualmente chiamato ATP Finals (a cui da quest’anno va aggiunto il nome dello sponsor, Nitto). Per farlo ci siamo documentati scorrendo le pagine del libro di Remo Borgatti “Il Masters – Storia del più atipico dei tornei” edito da Effepilibri, che ci ha gentilmente concesso di riportarne alcuni passaggi, che metteremo in grassetto e in corsivo. Per gli amanti di numeri e statistiche, a supporto e completamento del libro, l’autore tiene un blog all’indirizzo https://mastersatp.wordpress.com/ in cui potrete trovare tutto ciò che manca, per motivi di spazio, nel libro.

2011 – Il nuovo padrone delle ferriere è un serbo: Novak Djokovic. Forte dei 10 titoli incamerati in stagione e delle ripetute vittorie su Nadal, a cui ha strappato lo scettro di n°1 mondiale, Nole si presenta al Masters di Londra con le credenziali per far suo il torneo anche se le sue condizioni fisiche non sono ottimali, così come quelle dello stesso Nadal.

Stanno meglio di loro Murray e Federer. Lo scozzese ha vinto a Shanghai, il campione in carica a Basilea e Bercy. “Gli altri quattro, ognuno a suo modo, il Masters l’hanno già vinto qualificandosi per giocarlo. Per Ferrer, Tsonga e Beerdych si tratta di un ritorno mentre Mardy Fish è al debutto assoluto.”

Il match inaugurale mette di fronte, per la settima volta in stagione, proprio Federer e Tsonga. I due non lo sanno, ma si ritroveranno all’ultimo giorno per giocarsi il titolo. La sorpresa arriva invece da Ferrer, che batte il beniamino di casa Murray in due set e, sulla scia dell’entusiasmo, si ripete anche con Djokovic e centra la semifinale. Federer travolge un Nadal davvero dimesso e lo imita. Gli altri semifinalisti sono Tsonga e Berdych, con il ceco che supera Ferrer e lo precede nella classifica del gruppo.

“Federer e Ferrer si affrontano per la dodicesima volta a livello di circuito maggiore e lo spagnolo, che non ha mai vinto, ha al suo attivo appena tre set.” Con queste premesse, azzardato ipotizzare un esito diverso da quello che la logica suggerisce e il valenciano può solo arrendersi con dignità (7-5, 6-3) e mandare Roger in finale. Nell’altro match Tsonga approfitta di un Berdych febbricitante e raggiunge lo svizzero.

“Anche se non mancano i presupposti per vedere un match avvincente, il pubblico da tutto esaurito della O2 Arena assiste a un monologo di Roger Federer che punge quando è necessario e dopo un’ora e mezza (sul 6-3/5-4) va a servire per il titolo.” Lo svizzero però si incarta, è costretto al tie-break e, nonostante un match-point sul 6-5, lo perde. Nonostante il passaggio a vuoto, Roger non si scompone e un break all’ottavo gioco gli consegna il sesto Masters.

2012 – Nella stagione dei due Wimbledon (major e torneo olimpico nel breve volgere di un mese), sono in tre a giocarsi il titolo di maestro: Federer, Djokovic e Murray. Non c’è Nadal, costretto dal solito ginocchio a saltare tutta la seconda parte del 2012.

“Proprio il diciassettesimo Slam messo in bacheca dallo svizzero e la riconquista del primo posto nel ranking (avvenuta il 6 agosto e detenuta per tredici settimane) hanno impreziosito l’eccellente stagione di Federer, per il quale parlano i numeri: in diciassette tornei, solo due volte (Miami e US Open) Roger è uscito prima delle semifinali e in dieci occasioni ha raggiunto la finale, vincendone sei.”

Nel gruppo A ci sono Djokovic, Murray, Tsonga e Berdych e sembra più robusto rispetto a quello di Federer, che ha pescato Tipsarevic, Del Potro e Ferrer. Il match-clou della fase a gironi è quello tra Djokovic e Murray. “Quasi tutto il pubblico della O2 Arena fa il tifo per Murray ma Djokovic ha le stimmate del fuoriclasse e sa esaltarsi anche nelle condizioni più avverse.” Andy perde ma può rifarsi contro Tsonga, che invece per andare in semifinale dovrebbe vincere in due set. Invece il risultato è l’esatto opposto e Murray raggiunge Djokovic e Federer nella seconda fase.

L’ultimo semifinalista è Del Potro, che batte Federer ed elimina di fatto Ferrer, inutile vincitore di Tipsarevic. Contro Djokovic, l’argentino si aggiudica il primo set e strappa la battuta al rivale all’inizio del secondo. “La boa del match è il quarto gioco, in cui finalmente il serbo ha l’occasione per rientrare e lo fa grazie a un dritto che Del Potro, a corto di gambe, affossa in rete.”

Da quel momento Nole non concede più sconti e conquista la finale al terzo set. Nell’altro match il pubblico è diviso tra il casalingo Murray e Federer, che ha tifosi ovunque. Murray parte meglio e strappa subito il servizio allo svizzero ma Roger rientra e a quel punto “Quando è in vantaggio, non lo tieni più” commenta Murray riferendosi alla scioltezza con cui Roger interpreta la sfida dal 2-1 e servizio nel secondo set in poi.

Al contrario, in finale Federer parte benissimo incamerando i primi otto punti ma già nel quinto gioco restituisce il break e nel nono si fa superare, lasciando che Djokovic serva per il set. Federer recupera, si va al tie-break che Nole si aggiudica 8-6. Nella seconda frazione lo svizzero arriva addirittura ad avere due set-point sul 5-4 e 40-15, li fallisce e subisce tre giochi consecutivi che riconsegnano a Djokovic il trofeo riservato al maestro.

2013 – Lontano dai campi per sette mesi, Nadal torna alla grande e domina il 2013 scavalcando Djokovic in vetta al ranking. Lo spagnolo vince 61 dei primi 64 match disputati in stagione e pure in autunno non demerita (10-3 con una finale e due semifinali).

Chi invece è crollato è Federer, qualificato in extremis e arrivato a Londra con un solo titolo all’attivo (Halle). Murray, reduce da un’operazione alla schiena, lascia il posto alla riserva Gasquet e il francese viene inserito nel gruppo B con lo stesso Federer, Djokovic e Del Potro.

“Il torneo di Bercy, in programma la settimana antecedente le finali di Londra, condiziona il programma del Masters in quanto, curiosamente, gli otto presenti in terra inglese sono gli stessi che devono giocare i quarti a Bercy. Con la certezza che almeno due dei protagonisti del Masters saranno in campo nella capitale francese per disputare la finale domenica (e per evitare che debbano giocare di nuovo lunedì in Inghilterra), si stabilisce che saranno gli sconfitti nei quarti a scendere in campo per primi a Londra mentre i semifinalisti lo faranno il giorno dopo.”

Nadal, solitamente poco a suo agio in questo torneo, sembra in grado di poter finalmente cancellare lo zero alla casella trofei e domina il suo gruppo pescando in semifinale Federer. Lo svizzero, pur non brillando, batte Del Potro e raggiunge il connazionale Wawrinka, secondo nel gruppo di Nadal.

La condizione dello svizzero è davvero scarsa e in semifinale perde per la prima volta in carriera da Nadal sotto un tetto. Nell’altro match Djokovic liquida Wawrinka con un doppio 6-3 e prova a confermarsi campione. La finale promette equilibrio ma in queste condizioni Djokovic è ancora più forte di Nadal; lo spagnolo annulla due match-point ma sul terzo non può evitare che Djokovic si confermi campione di Londra.

“FenomeNole!”

La prossima puntata sarà anche l’ultima e andrà on-line sabato prossimo (18/11).

Questi i capitoli precedenti:

http://www.tenniscircus.com/circuito-atp/masters-story-gli-anni-di-nastase/

http://www.tenniscircus.com/circuito-atp/masters-story-connors-inaugura-lera-del-madison/

http://www.tenniscircus.com/circuito-atp/masters-story-le-doppiette-di-borg-e-lendl/

http://www.tenniscircus.com/circuito-atp/masters-story-il-tempo-di-john-mcenroe/

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http://www.tenniscircus.com/circuito-atp/masters-story-federer-maestro-in-tre-citta-diverse/

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