L’emittente televisiva ZDF Sports e il quotidiano Die Welt hanno reso noto che la giustizia internazionale sta indagando su una fitta rete di match fixing. Sembrerebbe che l’organizzazione criminale in esame sia riuscita ad agire trasversalmente e quindi ad inserirsi all’interno dei circuiti professionistici. Secondo i media tedeschi l’indagine potrebbe coinvolgere più di 130 giocatori, provenienti da ogni parte del globo, in particolar modo dalle maggiori nazioni del nostro continente.
Colui che è a capo dell’inchiesta, il vice procuratore generale belga Eric Bisschop, a tal proposito ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Il caso che stiamo esaminando considera una rete mafiosa di scommesse provenienti dall’Armenia, che si è diffusa in sette paesi europei, con un sistema molto evoluto arrivando a larga scala, fino agli Stati Uniti. Questa mafia è molto strutturata ed ha personaggi che sono responsabili della gestione del betting a livello globale, altri che si occupano del gestire i guadagni e lavare i soldi ricavati investendoli in attività varie in tutto il mondo, altri che agiscono direttamente nei tornei entrando in contatto con i giocatori e corrompendoli”.
LE PAROLE DI PETKOVIC
La tennista tedesca Andrea Petkovic, che lavora anche come commentatrice, ha affermato che diversi suoi colleghi sono stati avvicinati da persone appartenenti a questo tipo di organizzazioni nel corso della loro carriera, in particolare coloro che si sono trovati in una condizione di difficoltà, come all’inizio della carriera professionistica: “La rete dei malavitosi si focalizza in particolare su giocatori e giocatrici dei paesi più poveri, professionisti che non hanno sostegno da parte di sponsor e delle proprie federazioni. Che hanno dunque difficoltà a sostenersi e a viaggiare. La loro attività e la sopravvivenza all’interno del tour dipende dalla loro capacità di far soldi, tanto da diventare facili prede”. Si ricorda che nel 2018 il giro di denaro illecito derivante dalle scommesse sportive su partite truccate è stato pari a 1,6 trilioni di euro.
COINVOLTI ANCHE I TOP 50
Un rapporto dell’International Betting Integrity Association inoltre ha chiarito che nei primi nove mesi della stagione ci sono state ben 72 partite sospettate di essere state truccate. Di recente Marco Trungelliti ha rivelato di aver avuto problemi del genere, sebbene non si sia fatto scrupoli a denunciare le vicende in cui si è tentato di coinvolgerlo. Ciò nonostante ha fatto intendere, come questa nuova inchiesta sta evidenziando, che anche le massime categorie non sono affatto rimaste immuni da questi fenomeni: “Ci sono giocatori tra i primi 50 del ranking che hanno manipolato le partite. Dunque non si può dire che è una problematica che coinvolge soltanto le categorie inferiori“.