“Mi è passato per la testa di fermarmi per mesi”: il momento più buio di Carlos Alcaraz

Un inizio di stagione in salita

Il 2025 non è iniziato nel migliore dei modi per Carlos Alcaraz, che ha vissuto settimane di forte crisi personale e sportiva, culminate in un periodo di profonda riflessione dopo le sconfitte nel Sunshine Double. Tra Indian Wells e Miami, lo spagnolo ha toccato uno dei punti più bassi della sua giovane carriera, tanto da ammettere di aver considerato seriamente l’idea di “fermarsi per diversi mesi”.

In un’intervista concessa a Marca, il numero due del mondo ha raccontato senza filtri quanto sia stato difficile il mese di marzo: “A Indian Wells pensavo di giocare bene e fuori dal campo mi sentivo abbastanza tranquillo. Ma la sconfitta con Draper mi ha fatto molto male. Poi a Miami, la sconfitta con Goffin è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”. Una frase che rivela non solo la delusione sportiva, ma anche la pressione psicologica accumulata.

La pressione, le aspettative e il bisogno di staccare

Il giovane tennista di Murcia ha spiegato come il contesto esterno abbia amplificato il suo disagio. L’assenza di Jannik Sinner, ad esempio, ha aumentato le aspettative su di lui: “Con l’assenza di Jannik, ho sentito ancora più pressione. Le aspettative erano sempre più alte”. Questo mix di fattori ha spinto Alcaraz a riflettere profondamente sul suo rapporto con il tennis e sul valore delle cose realmente importanti.

“Ci sono molte cose a cui diamo importanza e che forse non la meritano davvero. Ho capito quanto il tennis sia davvero importante per me e continuerò su questa strada”, ha dichiarato con maturità, lasciando intravedere un cambio di prospettiva fondamentale per il suo equilibrio mentale.

Nel momento più difficile, Alcaraz ha anche valutato scenari estremi: “Mi sono venuti in mente molti pensieri: fermarmi per una settimana, saltare un torneo, fermarmi per mesi, prendere una vacanza… ho pensato a tante possibilità”. Alla fine, ha optato per una breve pausa per ricaricare le energie e ripartire con la stagione sulla terra battuta, superficie che gli ha sempre dato certezze.

La rinascita a Montecarlo e il nuovo inizio

Il primo segnale della svolta è arrivato proprio a Montecarlo, dove Carlos ha ritrovato non solo il sorriso, ma anche la vittoria, conquistando il titolo e liberandosi – come lui stesso ha detto – di un peso emotivo enorme. In quell’occasione ha ribadito l’importanza di “ignorare le voci esterne e concentrarsi su famiglia, amici e il proprio team”.

Il ritorno sulla terra rossa ha funzionato come una medicina per il giovane campione, che a Barcellona ha già superato il primo turno contro Quinn e si prepara ora ad affrontare Laslo Djere. Il sorriso è tornato sul suo volto, ma soprattutto è tornata la consapevolezza di quanto ami questo sport, anche nei momenti più duri.

Una maturità che sorprende

La sincerità con cui Alcaraz ha parlato delle sue difficoltà ha colpito pubblico e addetti ai lavori. A soli 21 anni, dimostra una profondità e una capacità di analisi rara: “È dai momenti difficili che si impara di più”, ha sottolineato, lasciando intendere che quella crisi potrebbe essere stata un punto di svolta, non solo nella stagione, ma nella sua carriera.

Se questo sarà davvero l’inizio di una nuova fase per Alcaraz lo diranno i prossimi tornei. Ma il modo in cui ha affrontato il suo momento buio – con coraggio, sincerità e una nuova prospettiva – è già una vittoria.

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