Mikael Ymer: “L’importante della vita è riuscire a realizzare i propri sogni”

Il 21enne, n. 68 del mondo, in un'intervista al sito ufficiale dell'ATP racconta un po' di sé stesso.

Di Nicola Devoto

La famiglia Ymer è originaria dell’Etiopia, si è trasferita in Svezia quando Mikael ed il fratello maggiore Elias erano ancora piccoli. Ai bambini è stato insegnato il rispetto e il valore delle persone e delle cose, nonché l’importanza dei sacrifici. Mikael Ymer ha iniziato a giocare a tennis sulle orme di Elias, suo fratello maggiore, e ha iniziato la sua carriera da professionista come suo fratello.

Mikael, al sito ufficiale dell’ATP parla del tennis in generale e delle ambizioni personali: “Gioco per me stesso, per la mia famiglia, per il mio paese ed anche per la prossima generazione. Vorrei tanto spronare i bambini in Svezia a lottare o ad avere un sogno e fare tutto per realizzarlo, a convincersi che non importa da dove vieni, quale sia il tuo passato e la tua situazione economica, ma bensì quello che costruisci per te stesso nella tua vita. Bisogna sempre correre il rischio e provarci senza mai timore di sbagliare”.

Ymer prosegue poi parlando di Stefan Edberg, il suo idolo e punto di riferimento: “È di vitale importanza per me è essere un bravo ragazzo, essere gentile con tutti e il modo in cui Edberg ha condotto la sua carriera e l’umiltà che ha dimostrato dopo essere stata una delle più grandi leggende sono un’ispirazione per me. Stefan si comporta con tutti allo stesso modo ed è sempre stato gentile non solo con me, ma con tutta la mia famiglia”.

Il giovane tennista svedese spiega la necessità di capire bene cosa vuole veramente dalla vita: “Ho solo 21 anni, cerco di capire che tipo di persona voglio diventare, sto lavorando anche su questo aspetto oltre che sul campo. Sto vivendo molte esperienze, la mia speranza è quella di arrivare un giorno ad appendere la racchetta al chiodo ed essere ricordato non solo come un ragazzo che aveva talento. Non sono ancora sicuro del percorso, ci vorrà del tempo, ma la cosa principale è essere un uomo del popolo”, conclude Mikael Ymer.

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