Uno dei temi più caldi dell’ultima edizione degli US Open ha coinvolto Mohamed Lahyani, Nick Kyrgios e Pierre-Hugues Herbert. Le parole dell’arbitro non hanno lasciato spazio al dubbio: si è trattato di un quasi coaching nei confronti dell’australiano, che da quel momento in poi è riuscito a ribaltare le sorti del match.
La vicenda Lahyani-Kyrgios sembrava ormai essersi placata con un semplice richiamo al noto arbitro svedese, ma è stata l’ATP ad intervenire. Questo il comunicato: “Nonostante l’incidente sia avvenuto agli US Open, sotto le regole della USTA (federazione tennis americana, ndr), Mohamed Lahyani come arbitro a tempo pieno deve mantenere un alto livello a prescindere dal torneo che gli è stato assegnato, in modo da mantenere l’integrità del circuito.”
Il comunicato non utilizza mezzi termini, le azioni di Lahyani non sono state imparziali ed è per questo che verrà sanzionato con due settimane di sospensione. Gayle David Bradshaw, vicepresidente esecutivo dell’ATP, ha aggiunto: “Mohamed è un officiale di gara di alto livello e molto rispettato, ma le sue azioni nel match hanno oltrepassato una linea che ha compromesso la sua imparzialità come giudice di sedia. Anche se i suoi propositi erano buoni, il suo modo d’agire è stato deplorevole e non può non ricevere conseguenze disciplinarie dal nostro Tour. Sappiamo che imparerà da questa esperienza e lo aspettiamo ad ottobre.”
Di rado si vedono giudici di sedia sospesi, ma in questa circostanza l’ATP ha ritenuto adeguata questa sanzione nei confronti dello svedese, che tornerà ad arbitrare ad ottobre nel torneo di Stoccolma.