Montecarlo, e il tennis, sempre più azzurri: Musetti batte Djokovic e sarà quarto tutto italiano con Sinner

È (un altro) momento storico per il tennis italiano. Sulla terra rossa del Masters 1000 di Montecarlo Lorenzo Musetti ha battuto in rimonta il numero 1 al mondo Novak Djokovic e ai quarti di finale ci sarà un derby italiano con Jannik Sinner, sopravvissuto in extremis a Hubert Hurkacz. Nel Principato non c’era sicuramente un Djokovic al meglio, e il serbo in questo periodo dell’anno, quello della transizione dal cemento alla terra battuta, fa sempre fatica (inoltre non giocava da Febbraio), e per sua stessa ammissione necessita di alcune partite di assestamento, ma poi, in campo, bisogna batterlo, e si devono avere i nervi per farlo, e Musetti c’è riuscito.

Si sono visti un primo e un secondo set strani, con tanti errori da parte di entrambi e tanti break. Musetti è stato a larghi tratti forse troppo remissivo oltre che falloso, ma anche quando Djokovic si è trovato avanti 6-4 4-2 l’impressione era che Nole fosse abbordabile, e battibile, e che la rimonta, e l’impresa, fosse possibile. E, alla lunga, così è stato. Lorenzo ha progressivamente cambiato il suo modo di stare in campo, sia tatticamente, lasciando andare sempre di più il braccio, che mentalmente, di atteggiamento, sostituendo la negatività con la positività.

 

Nel terzo set, sull’1-1, è arrivata la pioggia, nel momento più favorevole al toscano, dopo che, nel finale del secondo parziale, Djokovic si era anche lasciato andare al nervosismo frantumando la racchetta (e con una piccola discussione con l’arbitro sul segno di una palla, sulla quale aveva però ragione). Ed è proprio nella ripresa dopo la pausa che stanno alcuni dei meriti più grandi del match di Musetti. L’azzurro ha gestito bene l’interruzione, che poteva favorire il giocatore più esperto ma anche più in difficoltà in quel momento. Ha tenuto botta ed è stato anzi lui, sul 3-3, a strappare il servizio al suo avversario ed allungare. Infine, nel game conclusivo, sul 5-4, prolungato e da fare tremare le gambe per il carrarino, Djokovic ha confermato le sue difficoltà, con errori non da lui, e Lorenzo ha tenuto saldi i nervi a sufficienza per chiudere e regalarsi la più bella soddisfazione della sua giovane carriera. 4-6 7-5 6-4 per Musetti, che più che con il braccio e il gioco, che ormai abbiamo imparato a conoscere, se l’è meritata con la testa.

È venuto a capo di quello che di fatto, dopo il ritiro di Schwartzman al secondo turno, era il vero esordio stagionale sulla terra rossa, Jannik Sinner, che ha rimontato Hubert Hurkacz con il punteggio di 3-6 7-6 6-1, annullando un match point nel tie-break del secondo set. L’inizio del match è complicato per l’azzurro, soprattutto al servizio (oltre al break subito, deve recuperare anche uno 0-40 sullo 0-3). Hurkacz dal canto suo sembra rodato dalle fatiche dei primi due turni, e serve molto bene, soprattutto nei punti importanti, come le palle break a favore di Sinner.

Nel primo parziale il polacco porta in fondo il vantaggio acquisito in partenza, mentre nel secondo, dopo un break e l’immediato contro-break di Jannik, si procede fino al 6-5, dove Sinner ha set point, ma lo spreca sbagliando in rete un dritto a chiudere per lui semplice, disperandosi. È tie-break. Hurkacz non concede niente al servizio, e arriva a match point sul 6-5. Come spesso fa quando è spalle al muro, Jannik dà il meglio di sé, e con coraggio lo annulla. Due errori di Hubert, un brutto rovescio in rete e uno su una bella risposta dell’altoatesino, danno a Sinner il secondo set. Il peggio sembra passato. Hurkacz ha chiaramente accusato il colpo, ed il terzo set non è mai in discussione, anzi è un lento scivolare verso la vittoria di Jannik. Il tennista di San Candido partirà favorito nella sfida, la seconda a livello ATP, con l’amico e connazionale, ma al di là dei pronostici, è una partita da non perdere, e da godersi.

Sorpresa di giornata l’eliminazione di Casper Ruud per 6-1 7-6 contro Jan-Lennard Struff, giocatore pericoloso ma scivolato indietro nella classifica mondiale e più adatto ai campi rapidi. Un Ruud chiaramente non ancora al 100%, e lontano parente della versione 2022, è stato travolto dalla potenza dei colpi di Struff fino al 6-1 5-2. Poi, dopo alcuni match point non sfruttati dall’attuale numero 100 del ranking, la tensione del tedesco e la volontà del norvegese hanno allungato il secondo set fino al tie-break. Lì Struff ha però evitato il terzo set, complice una risposta di Ruud lunga di metri sul match point conclusivo, sintomatica del momento del numero 4 al mondo. Ora per Struff c’è Andrey Rublev, che ha vinto in due set, per 7-6 6-2, il derby russo con Karen Khachanov.

Non ha dovuto faticare molto la testa di serie numero 2, e campione delle due ultime edizioni del torneo monegasco, Stefanos Tsitsipas, poco impensierito da Nicolas Jarry, battuto 6-3 6-4. Ai quarti il greco affronterà il numero 6 del seeding Taylor Fritz, che ha sconfitto in rimonta Jiri Lehecka con il punteggio di 4-6 6-4 6-1.

Per dessert, verso le 20, sono infine scesi in campo Daniil Medvedev e Alexander Zverev, per l’ultimo ottavo di finale. Dessert corposo, di 3 ore e 5 minuti. La solita maratona, ma anche la solita bella partita tra i due. Zverev ha servito in due occasioni per il match, una nel secondo set e una nel terzo, ed ha avuto due match point nel tie-break decisivo, ma alla fine, al primo match point, a vincere è stato di nuovo Medvedev. 3-6 7-5 7-6 per il russo, che ai quarti incontrerà Holger Rune, riposato in seguito al ritiro di Matteo Berrettini.

Foto: https://montecarlotennismasters.com/it/

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