Patrick Mouratoglou, coach di Serena Williams, ha espresso la sua opinione riguardo lo US Open. Secondo il francese, gli organizzatori dello slam americano dovrebbero preoccuparsi dei giocatori che prenderanno parte all’evento. Soprattutto, devono tenere in considerazione i ritiri degli europei causati dalla quarantena di 14 giorni che saranno costretti ad affrontare al ritorno in patria.
Infatti, molti giocatori non prenderanno parte allo US Open a causa della quarantena che saranno costretti ad affrontare successivamente: “Se ci sarà da fare una quarantena, i giocatori non potranno giocare Madrid e Roma. E se devono stare in quarantena, vuol dire che dovranno stare seduti in un appartamento per due settimane. Tra l’altro, proprio prima di giocare un Grand Slam su terra battuta, tutto ciò sembra folle. Per quanto riguarda la situazione a New York, sta migliorando, per fortuna”.
Mouratoglou ha affermato che la USTA (United States Tennis Association) deve essere in grado di rispondere a questi dubbi, trovando delle soluzioni. Infatti, rispondere in modo concreto a questi quesiti potrebbe portare diversi tennisti a partecipare allo slam statunitense: “Penso che ci siano davvero molte restrizioni riguardo i viaggi. I sudamericani? Ora possono viaggiare oppure no? Gli australiani? Non si può giocare un Grand Slam che sia il campionato nazionale americano. Quindi, bisogna saperlo.”
Il coach transalplino ha parlato anche di Serena Williams, dichiarando di non avere delle certezze riguardo le capacità di Serena di affrontare un viaggio transoceanico pieno di restrizioni per poi affrontare una quarantena: “Serena è nella stessa situazione di tutti coloro che prenderanno parte allo US Open. Tecnicamente non so se un giocatore che è stato negli Stati Uniti o come Serena, che vive lì, sia in grado di viaggiare in Europa senza restrizioni. Quindi, questa domanda deve avere una risposta per tutti i giocatori. Se Serena vorrà giocare in Europa e sicuramente vorrà farlo, ha bisogno di sapere se ci potrebbe riuscire”.