Si sono appena conclusi gli Australian Open che hanno attirato l’attenzione degli appassionati di tennis di tutto il mondo i quali, nell’era tecnologica e digitale in cui viviamo, hanno potuto assistere all’evento anche attraverso i social media, che permettono di rimanere costantemente aggiornati.
È davvero un’impresa oggigiorno rimanere ignari di quanto accade, ma Andy Murray sembra essere riuscito a estraniarsi volontariamente dal contesto di Melbourne e, intervistato dall’ATP ha affermato al riguardo: “Non ho guardato nessuno perché volevo esserci anch’io e mi sono sforzato a essere onesto. Ho smesso di seguire tutti i tennisti sui social media perché non volevo vederli. Ho visto piccoli spezzoni e alcuni momenti salienti, ma non ho guardato altro”.
L’ex numero uno del mondo, dopo aver passato molto tempo a riabilitarsi ed allenarsi dopo la delicata operazione all’anca eseguita a Londra a fine gennaio 2019, è risultato positivo al COVID-19 a metà gennaio di quest’anno. Murray non è potuto così partire alla volta dell’Australia, scegliendo di disputare il Challenger di Biella sul cemento indoor dove ha perso in finale contro l’ucraino Ilya Marchenko, ma potendo almeno giocare un numero maggiore di partite consecutive e su questo tema il tennista scozzese ha dichiarato: “È stato bello stare in campo per cinque partite. Ad essere onesto ho trovato delle condizioni complicate per giocare ed esprimermi al meglio ma comunque mi ritengo soddisfatto di come sia andato il torneo ed è stato bello non provare dolore“.
Andy aspira a tornare protagonista nei tornei di massimo richiamo internazionale, per ritornare a competere con i migliori tennisti del circuito e i segnali sono molto confortanti in tal senso come lo stesso Murray conferma: “Ho giocato in allenamento con tanti giocatori di primo piano e so come mi trovo contro di loro. Se mi avessero fatto a pezzi mentre mi allenavo e giocavo con questi ragazzi, non starei qui a sopportare tutto questo. Mi sono allenato con ragazzi tra la 20esima e la 60esima, 70esima posizione del mondo e sta andando benissimo, senza contare che negli ultimi due anni non ho giocato quasi nessuna partita”.
Andy si mostra sicuro di poter riuscire a tornare quello di un tempo: “Ovviamente affrontare i vari Rafa, Novak, Roger, Medvedev, Thiem è tutta un’altra storia, ma sento di poter ancora competere ad alti livelli per i tornei più importanti della stagione agonistica. Avrei voluto dimostrarlo già in Australia, mi ero preparato a fondo per fare bene a Melbourne, nessun dubbio in proposito“.
Questa settimana Murray sarà impegnato nell’ATP 250 di Montpellier, dove è iscritto al tabellone principale usufruendo di una delle wildcard assegnate dagli organizzatori del torneo francese ed esordisce proprio stasera nel primo turno contro l’ostico bielorusso Egor Gerasimov, n. 83 del mondo, e l’attuale n. 121 della classifica Atp commenta: “Ho bisogno di restare in forma per il più lungo tempo possibile per raggiungere i miei obiettivi e soddisfare le mie ambizioni. È difficile in questo momento salire di classifica anche a causa del ranking biennale, invece in termini di prestazioni in campo vedremo. La gente continua a chiedermelo, vediamo cosa succede“ conclude così Andy Murray.
Nicola Devoto