Dopo la semifinale nel torneo 500 di Acapulco e il terzo turno nel master 1000 di Miami Lorenzo Musetti non si nasconde e dichiara, senza troppa titubanza, che l’obiettivo nei prossimi tornei sulla terra è di stupire tutti. La sua avventura inizia dal 250 di Cagliari e proseguirà, si spera, a Montecarlo la prossima settimana dove è stata chiesta una wild card. Wild card che certamente verrà concessa a Roma mentre a Parigi (a meno che il Roland Garros non subisca rinvii) il teenager italiano farà il suo esordio slam.
Lorenzo è uno che non si nasconde e non teme le figuracce, intervistato alla vigilia del torneo non ha paura di esporsi: “In questi giorni quando mi alleno sto colpendo la palla molto bene ed ho ottime sensazioni, sono pronto a stupire in questa stagione sulla terra rossa. Non vedo l’ora di giocare“.
Non proprio le dichiarazioni maniavantiste che siamo soliti leggere da un tennista o uno sportivo in generale. Lorenzo probabilmente si sente in forma e sente che il suo livello di tennis è già alto per competere con quelli forti, cosa per altro dimostrata abbondantemente nelle ultime settimane.
Ricordiamoci che l’anno scorso nel dopo lockdown il giovane italiano giocò tantissimo sulla terra rossa ottenendo risultati di assoluto rilievo: gli ottavi di finale al Master 1000 di Roma dove sconfisse Wawrinka e Nishikori, la vittoria nel challenger di Forlì e la semifinale nel torneo 250 in Sardegna che non si giocava a Cagliari, ma che è sostanzialmente lo stesso torneo.
Proprio in Sardegna Lorenzo fu costretto a ritirarsi in semifinale contro Laslo Djere: “Mi piace giocare qui in Sardegna, è un bel club e c’è sempre sole. Proverò a fare il miglior risultato possibile. L’anno scorso (lo scorso ottobre) sono arrivato in semifinale, voglio fare lo stesso se non meglio”
Pur essendo un torneo 250 di livello assai modesto che vede Daniel Evans numero 1 del seeding e Taylor Fritz numero 2, il tabellone non è così semplice per l’italiano. Infatti dopo l’esordio contro l’austriaco Novak al turno sucessivo potrebbe proprio esserci Evans. Il britannico certamente non è un giocatore da terra battuta, ma è pur sempre il numero 1 del torneo e il numero 32 del mondo. Più avanti ci potrebbero essere Basilashvili o Djere, tutta gente da prendere con le pinze.
La terra battuta è la superficie migliore per Musetti? Probabilmente in questo momento sì. Sui campi rapidi, soprattutto contro certe tipologie di giocatore, il vizio/necessità di stare lontano dalla riga di fondo può risultare fatale. L’ultima partita contro Marin Cilic lo ha dimostrato molto bene: Musetti ha risposto alle prime del croato 4 metri dietro la riga di fondo e alla seconda addirittura quasi 5 metri.
Questo ha permesso a Cilic di comandare sempre lo scambio e Lorenzo in tutto il match ha faticato. Di questo è consapevole lui e il suo team: “Stiamo lavorando sulla distanza dalla riga di fondo e credo di essere già migliorato. Il mio tennis necessita di preparazioni ampie che implicano maggior spazio e tempo. La terra mi aiuta e credo sia il mio habitat naturale dato che si tende a giocare più lontano. Ad ogni modo a 19 anni è normale avere degli aspetti da migliorare“.
Un’analisi certamente molto lucida. Se Lorenzo vorrà fare il salto di qualità in futuro dovrà cercare di rispondere più vicino e di perdere meno terreno. Non sarà semplice, ma sarà necessario. Di giocatori con problemi simili ne abbiamo visti, uno su tutti Richard Gasquet che per molte cose può ricordare il carrarino. Il francese non è mai riuscito ad avvicinarsi completamente alla riga di fondo fermandosi alle porte del paradiso, anche se va detto che c’erano quei tre lì a precludergliela. Auguriamoci che Lorenzo sia più bravo e fortunato.