Lo aspettavamo da tempo, o meglio da quella vittoria agli Australian Open Junior del 2019 che aveva già fatto gridare tutti alla nascita di una nuova stella. Questa settimana a poco più di un anno da quella vittoria, Lorenzo Musetti, 18 anni da Carrara è entrato per davvero nel tennis dei grandi.
A dire la verità la costanza e la classifica di Berrettini, il solito Fognini e le aspettative di Sinner ci avevano quasi fatto dimenticare di questa bellissima freccia a disposizione nell’arco del tennis azzurro, forse non la più forte, sicuramente tra le più belle da vedere. Fortunatamente a ricordarci di questo ragazzo e del suo bellissimo tennis ci ha pensato lui in prima persona (e il suo rovescio) e questa strana edizione estiva degli Internazionali BNL d’Italia.
La vittoria di ieri sera su Kei Nishikori, se possibili vale ancor di più di quella su Wawrinka che per lunghi tratti del match aveva regalato caterve di punti. Il giapponese che non è di certo l’ultimo arrivato anche se viene da un lungo periodo difficile, ha giocato senz’altro meglio dello svizzero, soprattuto nel secondo set ma poco ha potuto contro il tennis del ragazzo toscano che ha chiuso con un 6-3, 6-4 in poco più di un’ora e mezzo di gioco. Un Break per set e tutti a casa, come fanno i grandi.
E pensare che il match era iniziato con qualche difficoltà per l’azzurro cancellate dal servizio (che è ottimo) e con il break arrivato nel quarto game che gli è poi valso il set. Nel secondo set come detto meglio Nishikori, con Musetti che ha dovuto annullare anche palle break, poi sul 4-4 blackout all’impianto d’illuminazione che va in tilt per almeno dieci minuti, quando si riprende in tilt ci va pure il giapponese che concede i due game rimasti e quindi il match.
Adesso però viene il bello. Non bastasse aver eliminato il campione svizzero (sicuramente in fase calante) e il sempre ottimo Nishikori, e dopo aver superato (ricordiamolo) tre turni di qualificazione (Miralles, Mayer e Zeppieri) c’è il terzo turno e il prossimo avversario si chiama Dominik Koepfer (battuto agevolmente niente meno che Monfils). Per Lorenzo cambierà tutto o quasi visto che per la prima volta nel torneo non partirà da sfavorito (neanche da favorito se guardiamo la classifica).
Ciò che più conta però è che questo ragazzo che ha compiuto 18 anni lo scorso mese di marzo gioca a tennis. Varia i colpi, ha un bellissimo rovescio lungolinea, raramente gioca più colpi identici all’interno della scambio, controlla bene le emozioni.
Certo di strada da fare ce n’è ancora tanta ma nella palude monotona del tennis moderno con i match infiniti che assomigliano spesso a lunghe maratone, un tennista così diverso potrebbe starci davvero bene, meglio ancora se italiano.