Dopo il forfait al torneo ATP 500 di Barcellona per un problema muscolare alla gamba, Lorenzo Musetti è pronto a tornare protagonista al Mutua Madrid Open. Il Masters 1000 della capitale spagnola rappresenta per il talento di Carrara un crocevia fondamentale della stagione, ma anche un’opportunità concreta per centrare un traguardo storico: l’ingresso per la prima volta in carriera nella Top 10 del ranking ATP.
L’occasione è particolarmente ghiotta non solo per il valore simbolico del risultato personale, ma anche perché permetterebbe all’Italia di avere due tennisti tra i primi dieci del mondo, un evento verificatosi appena 17 settimane dal 1973 a oggi. Musetti arriva a Madrid con fiducia e motivazione, fresco della finale raggiunta a Monte-Carlo e desideroso di confermarsi sul rosso, la superficie che sente più sua.
Il percorso monegasco ha segnato un momento chiave nella stagione di Musetti. “A Monte-Carlo ho vissuto una delle settimane più belle della mia vita, ancora più speciale perché ho condiviso tanto con la mia famiglia”, ha raccontato il tennista azzurro, ricordando con emozione un torneo che gli ha regalato la sua prima finale in un Masters 1000.
Nonostante la sconfitta in finale, Musetti ha lasciato il Principato con la consapevolezza di essere cresciuto non solo tecnicamente, ma anche dal punto di vista mentale. Le quattro vittorie in rimonta ottenute lungo il cammino lo collocano in una ristretta élite: solo Tommy Haas e Gilles Simon erano riusciti in un’impresa simile da quando la categoria è stata istituita nel 1990.
“L’atteggiamento mostrato lì è quello che devo avere nel resto della mia carriera”, ha dichiarato Musetti, sottolineando come quella settimana possa rappresentare un punto di svolta.
Alla Caja Mágica, il sorteggio non è stato dei più favorevoli. Musetti esordirà direttamente al secondo turno contro uno tra l’argentino Tomás Martín Etcheverry e il serbo Hamad Medjedovic. Entrambi in buona forma, rappresentano insidie da non sottovalutare: Medjedovic, in particolare, ha conquistato la sua seconda finale ATP quest’anno a Marsiglia dopo aver eliminato un certo Daniil Medvedev.
Ma la vera sfida potrebbe iniziare al terzo turno, dove ad attenderlo c’è Stefanos Tsitsipas, seguito eventualmente da Alex de Minaur, Carlos Alcaraz ai quarti e Novak Djokovic in semifinale. Un percorso da brividi che, se dovesse concretizzarsi, testerebbe fino in fondo le ambizioni del toscano.
Se il cammino è ripido, Musetti può però contare su una certezza: la sua affinità con la terra battuta. “Sono cresciuto sulla terra, probabilmente è la superficie su cui ho giocato di più. Le variazioni che posso esprimere funzionano al meglio: posso dire che sia la mia superficie preferita”, ha spiegato. Il suo tennis elegante, fatto di back, top spin e variazioni improvvise, trova sulla terra la cornice perfetta per esprimersi.
Con il pubblico italiano già proiettato verso gli Internazionali BNL d’Italia, l’appuntamento madrileno diventa fondamentale per arrivare a Roma nelle migliori condizioni fisiche, mentali e di classifica. Il sogno Top 10 non è mai stato così vicino, e Musetti è pronto a giocarselo fino all’ultima palla.
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