Rafael Nadal è in lacrime quando riceve, da Bjorn Borg, la Coppa del Roland Garros. L’emozione è troppo forte. Rafael Nadal conquista per la nona volta in carriera il torneo del Roland Garros, battendo il suo più grande rivale Novak Djokovic, con il punteggio di 3-6 7-5 6-2 6-4 in 3 ore e 36 minuti. Il n. 2 del mondo, dopo aver vinto il primo set e perso il secondo, ha accusato segnali di stanchezza e poca lucidità all’inizio del terzo parziale, dove ha concesso troppo allo spagnolo e non riuscendo a fare male così come accadde nella semifinale dell’anno scorso, conclusasi 9-7 al quinto. Pur partito bene nel quarto set, ‘Nole’ alla lunga distanza paga diversi errori fatali che consegnano il match a Nadal, apparso molto più concentrato e brillante nei momenti decisivi.
Grazie al suo successo, Rafael rimane ancorato alla prima posizione mondiale e, cosa più importante, raggiunge quota 14 Slam, come Pete Sampras e solo tre in meno di Roger Federer. Per Djokovic, invece, è ancora rimandata il successo nell’unico Major che manca al suo Palmarès; dopo aver battuto lo spagnolo per 4 volte di fila (l’ultima di queste alla finale degli Internazionali d’Italia), il serbo deve piegarsi al Re del Philippe Chatrier e più grande di sempre sulla terra battuta.
Rafael aveva mostrato un ottimo tennis nella partita dei quarti contro il connazionale David Ferrer e il britannico Andy Murray; più dubbi sul serbo, che aveva mostrato una condizione di forma meno solida, soprattutto in semifinale con il lettone Ernests Gulbis. Nadal partiva favorito, ma era chiamato a reggere la pressione di riconquistare il suo Slam ‘di casa’ contro il giocatore più in forma del momento, determinato a infiggergli la seconda sconfitta dopo quella storica per mano di Soderling. I due campioni si scontravano per la quarantaduesima volta (il record assoluto per scontri diretti) con 22 vittorie di Rafa a fronte delle 19 di Nole.
La centotredicesima finale dell’Open di Francia parte molto equilibrata nel primo set. Novak tiene facilmente il servizio iniziale grazie a tre gratuiti di Nadal, il quale però non ha problemi ad aggiudicarsi il successivo. Djokovic è leggermente più offensivo, scende con successo a rete e sorprende lo spagnolo con qualche bella smorzata. Dopo solidi turni di battuta, si arriva ai vantaggi solo nel settimo gioco, ma Novak annulla la chance e passa avanti 4 a 3. Nel game successivo, grazie a due errori di dritto del maiorchino e un nastro fortunato, Djokovic ha le prime due palle break dell’incontro: annullata la prima grazie a un dritto vincente, la seconda grazie al servizio. Ai vantaggi, il serbo ottiene e guadagna una terza chance, che si aggiudica grazie a un errore di dritto dell’avversario. Su servizio di Novak, Nadal ha la possibilità di strappare il controbreak, volando 15-40, ma pasticcia con il dritto e concede al serbo di chiudere il turno di battuta e quindi il primo parziale.
Il secondo set si apre in relativa parità, ma Nadal è più reattivo nei colpi da fondo, soprattutto nella diagonale di dritto, e più solido al servizio. Lo spagnolo vola 4 a 2 sfruttando la seconda palla break, ma restituisce subito il favore sbagliando clamorosamente di dritto e con un doppio fallo. I due volano sul 5 pari e Nadal riesce a tenere con decisione il servizio, garantendosi il tie-break. Sul 6 a 5 Novak però commette un doppio fallo e sbaglia con il rovescio, cedendo game e parziale a 15.
Nel terzo set Djokovic parte improvvisamente molto stanco, forse anche a causa del gran caldo (temperatura attorno ai 30°) e risulta meno efficace al servizio e non più in grado di reggere il ritmo dell’avversario negli scambi, cadendo in una lunga serie di errori; ne approfitta subito Rafael, che dopo aver tenuto il servizio strappa il break al serbo, a 30 e vola 3 a 0. La fatica nell’espressione di Djokovic e la tensione nelle occhiate eloquenti al suo box fanno avvertire che l’ago della bilancia si è spostato a favore della Spagna. Novak tiene con sicurezza i rimanenti turni di battuta, ma a Rafa basta tenere i suoi (unico brivido, la palla del controbreak sul 3 a 1) e chiudere il set.
Il quarto set si apre in maniera equilibrata. Djokovic è visibilmente spossato, ma anche Nadal non perde occasione per piegarsi sulle gambe e rifiatare. Dagli spalti arrivano molte grida di incitamento, soprattutto spagnole: “Vamos a ganar, Rafa!” è una di quelle, che suona come una probabile previsione. Nadal riesce a strappare il servizio ai vantaggi e volare 4 a 3, ma restituisce subito il break grazie a un’eroica reazione del serbo. Sul 4 pari, momento più emozionante della partita, Rafa riesce a tenere il servizio ai vantaggi. Il pubblico dello Chatrier è incontenibile quando il serbo serve per restare agganciato al match; il n. 2 del mondo sale 30 a 0, ma grazie a un prodigioso passante Rafa si porta sul 30 pari e poi ai vantaggi. Un dritto sparacchiato fuori dal serbo porta Nadal al suo primo match-point. Nole sbaglia di poco il primo servizio, e sbaglia anche la seconda, disturbato dalle urla di un tifoso del maiorchino, commettendo un fatale doppio fallo. Un bruttissimo epilogo di una partita tutto sommato onesta, che ha incoronato per l’ennesima volta il n. 1 del mondo nella sua Parigi.
Emozionante la cerimonia di premiazione: se Novak Djokovic non può nascondere la delusione con dei sorrisi forzati, Nadal si lascia andare in un pianto sommesso di gioia, dopo tutta la tensione accumulata. “Prima o poi lo vincerai anche tu il Roland Garros, Novak” è la previsione, più che un augurio di circostanza, di Rafael. Novak Djokovic ce la metterà tutta per raggiungere il suo più grande sogno; e quindi glielo auguriamo anche noi, preparandoci a nuove epiche sfide della rivalità più grande di sempre.