Nadal e Djokovic, il Dynamic Duo prestato al tennis

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Manca pochissimo all’inizio del primo Slam di questo 2023, che promette di essere una delle stagioni più spettacolari ed avvincenti degli ultimi anni.

Ai nastri di partenza non ci sarà più Roger Federer, ritiratosi lo scorso settembre dal tennis giocato. D’altro canto, ci saranno, ancora una volta, Rafael Nadal e Novak Djokovic. Questi ragazzotti di ormai 36 e 35 suonati, sono i tennisti con più titoli Slam della storia e sono ancora nel novero dei favoriti di praticamente ogni torneo a cui partecipano.

Il maiorchino ed il serbo hanno fatto parte dei cosiddetti Fab Four. Andy Murray però, un po’ per colpa degli infortuni, un po’ perché alla lunga il paragone con gli altri tre non poteva minimamente reggere, si è lentamente defilato.

A quel punto si è cominciato a parlare di Big Three, definizione colmata a fine 2021, quando tutti e tre erano appaiati a 20 Slam vinti ciascuno. Ma poi lo scorso anno Federer non è tornato in campo, eccezion fatta per l’apparizione alla Laver Cup in occasione del suo ritiro dalle competizioni.
Nel frattempo però, gli altri due sono andati avanti portandosi a 22 titoli per Rafa e a 21 per Nole. Previsione quasi completamente azzeccata dal sottoscritto circa due anni fa.

Da quando si è ritirato lo svizzero, i media non hanno ancora trovato un nuovo “slogan” per sostituire l’etichetta Big Three, che oramai non può più essere utilizzata.

In questo pezzo, cercherò quindi di spiegare perché, secondo il mio modesto parere, il nome perfetto va preso in prestito alla DC Comics ed è quello del Dynamic Duo, ovvero il nome con cui si fa riferimento alla coppia formata da Batman e Robin.

Il motivo dietro a “Duo” è abbastanza auto-esplicativo. Per la parte “Dynamic”, facciamo riferimento alla definizione (figurativa, non quella originale legata prettamente alla fisica) della parola dinamico nel vocabolario Treccani: “esprime in genere il concetto del movimento, della forza, dell’energia“.
Nadal e Djokovic, rispetto a uno come Roger Federer, che ha fatto del suo cavallo di battaglia il talento “puro”, hanno sempre espresso un gioco che abbinava alla tecnica anche corsa e atletismo. Quindi i concetti di movimento, forza ed energia sono certamente appropriati per ambedue i giocatori presi in esame.

In una vera e propria analogia con il “Dynamic Duo” della DC, la si può vedere così: su terra, negli scontri diretti e nelle prestazioni in generale, guida con un ampio distacco il tennista di Manacor (22-8). Su superfici veloci, quali cemento (indoor e outdoor) ed erba, accade esattamente l’opposto con il belgradese che conduce 22-7. Perciò si può dire che, in funzione della superficie sulla quale si gioca, uno dei due avrà il ruolo di Batman e l’altro quello di Robin, ovvero la spalla.

Alle porte di un nuovo Australian Open, dove il campione uscente è Nadal e il principale favorito è Djokovic, possiamo dire che il Dynamic Duo (è anche un nomignolo orecchiabile) è pronto ancora una volta a dare spettacolo, far emozionare milioni di spettatori e scrivere un altro capitolo della loro infinita rivalità.

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